Forse i magistrati, con l’ausilio della polizia giudiziaria, cercavano le carte che davano fondatezza all’ipotesi di tangente (si parla di 600 euro) pagata alla politica in occasione dell’acquisto di Banca Centrale della propria sede in Via del Voltone?
Questo non lo sappiamo, ma quello che è certo è che se così fosse l’ipotesi di reato corruttivo non riguarda questa gestione di BCSM ma una delle passate.
E mercoledì, proprio nel momento in cui i magistrati entravano in Bcsm, i vertici erano fuori sede. Infatti il presidente Renato Clarizia e il Direttore Mario Giannini erano a colloquio con i Segretari di Stato agli esteri Pasquale Valentini e alle Finanze Claudio Felici.
