PROSEGUE l’azione della magistratura sammarinese circa la verifica dell’operato dei vertici di Banca Centrale, in particolare del suo istituto di vigilanza, relativamente alle ipotizzate connessioni tra Bscm, la politica e diverse operazioni finanziarie aventi per oggetto anche la cessione di licenze di istituti bancari. Il prossimo di Banca Centrale che, con ogni probabilità, verrà sentito dagli inquirenti sammarinesi sarà Antonio Gumina, ex responsabile della vigilanza, attualmente alla segreteria Finanze nel settore recupero crediti, soprattutto bancari.
Da quello che dirà Gumina sembra dipendere tutta la posizione di Banca Centrale: pare essere lui, infatti, l’uomo chiave per capire se sia vero oppure no che la vigilanza, in diversi casi, sia venuta meno per favorire un’operazione piuttosto che un’altra con la collaborazione di quella parte della politica che attualmente sta soggiornando ai Cappuccini.
Intanto Luca Lazzari ha preparato un’articolata interpellanza al governo che ha depositato ieri con la quale chiede di conoscere, tra le tante cose, per quale motivo il tribunale sia dovuto ricorrere alla perquisizione, al sequestro di documenti e all’interrogatorio del presidente, del direttore e dei responsabili della vigilanza di Banca Centrale, ovvero quali siano le irregolarità o i reati che vengono ipotizzati. Se il governo non valuti come inevitabile e urgente l’allontanamento del presidente Clarizia e del direttore Giannini dai loro incarichi. Chi sono i segretari che hanno partecipato alle trattative di cui ha dato notizia la stampa, a quale titolo e con quali finalità. Per quale ragione le concessioni degli istituti dismessi siano rimaste alla mercé di pericolose trattative private. Per quale ragione non siano ancora stati nominati il direttore e il vice direttore dell’Aif.
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