San Marino è una terra che accoglie e strega. Perciò non è difficile rimanere incantati dai suoi paesaggi mirifici e selvaggi, luoghi resi ancor più magici da racconti e storie che affondano le proprie radici nell’antichità. Si può così sperare nella benevolenza di chi viene a visitarci da fuori. Ma se i luoghi incantano, le persone, quando non la raccontano giusta, convincono meno. Il report del Fmi che ha già fatto il giro di mezza Europa ne è un chiaro esempio. All’indomani della partenza dei tecnici internazionali il governo si è affrettato a parlare di un quadro tutto sommato positivo e di speranze per il futuro. A leggere bene quanto scritto nero su bianco sul report si evinceva però piuttosto il contrario. E il quotidiano italiano Libero ha aperto la pagina economica parlando di una San Marino che starebbe per saltare in aria. Nel mirino del Fmi – si legge in un articolo a firma Nino Sunseri – c’è la stessa Banca Centrale e c’è la Cassa di Risparmio il cui salvataggio, fra il 2012 e il 2016 è già costato alle casse pubbliche oltre 500 milioni. E’ comunque netta ed è senza appello la condanna sull’efficacia dell’organo di controllo. E’ dunque saltato a San Marino uno dei principali meccanismi di garanzia di una sana economia dei mercati bancari e finanziari. Il report del Fmi ha certificato a chiare lettere che Banca Centrale non ha vigilato bene e che non ha saputo gestire adeguatamente le situazioni di crisi e le fragilità del settore bancario. Cose che sono emerse ben prima della visita del Fmi. Poi un pericoloso mix di analfabetismo finanziario, deficit di cultura delle istituzioni e anche altro hanno permesso di lasciare che problemi irrisolti ne creassero altri, purtroppo irrisolvibili. Se il senso delle istituzioni pubbliche fosse stato più alto di com’è si sarebbe intervenuti prima per cercare di porre rimedio a un problema di tale portata. La solidità delle banche del resto non è tema che riguardi solo una parte dei cittadini visto che come ci fanno giustamente notare dall’Italia esse rappresentano il motore di San Marino. Ai collaboratori di Christine Lagarde il governo ha mandato a dire che c’è piena sintonia fra la rocca del Titano e gli uffici di Washinton e che si sarebbe già avviato un lavoro di riorganizzazione lungo direttrici che coincidono con quelle indicate dal Fmi. A ben vedere invece quanto si è fatto e si sta facendo va esattamente nella direzione opposta indicata dal Fmi.
Olga Mattioli (Repubblica Sm)
