Sulla questione ”rincari alle tariffe di energia elettrica e gas metano” ognuno ha espresso la sua, a volte in maniera imbarazzante, come ha fatto qualche consigliere o gruppo politico ieri in consiglio. Hanno dato fiato alla bocca, non sapendo nemmeno di quello che si parlava ed avendo la possibilità di tediarci solo perchè hanno preso qualche decina di voti di preferenze, soprattutto di amici e parenti. Talvolta occorrerebbe studiare ed approfondire un argomento prima di starnazzare banalità ed amenità. Un disastro.
Chi invece è stato sempre lucido su questo argomento è stato l’UCS, l’UNIONE CONSUMATORI SAMMARINESI, branca del più noto sindacato USL.
Una cosa, tra le altre scritte nei propri comunicati, mi ha fatto molto riflettere ed è stata questa: ”E’ importante ragionare in maniera lungimirante, con il piccolo orizzonte dei tagli e degli aumenti si condanna solo il Paese alla decrescita. Impossibile infatti non dubitare che con il prezzo d’acquisto del gas bloccato per voce della stessa AASS, gli aumenti mirino più che altro a far cassa per sopperire magari a problemi di bilancio derivati da una gestione non proprio ottimale. Usl e Ucs auspicano un immediato cambiamento di registro: la politica non deve con le proprie dichiarazioni deprimere la cittadinanza ma essa ha il preciso dovere di mettere a punto soluzioni che infondano speranza e guardino alla crescita.”
Qui c’è tutto. Anche la mancata chiarezza, di chi la deve fornire, sul fronte del rincaro delle bollette.
Sappiamo che un team di professionisti italiani, il nome non è importante, è stato incaricato – e pagato lautamente con una provvigione milionaria – di trattare con ENI un contratto che AASS ha chiuso a marzo 2021 fissando il prezzo dell’acquisto del gas metano a 0,46 euro kw/h per i prossimi 6 anni. L’AASS acquisterà a questo prezzo fisso per i prossimi 6 anni un’ammontare annuale di gas-metano che è stato stimato in base al consumo medio annuo dello stato più una percentuale per essere sicuri che l’ammontare concordato, e scritto nel contratto, fosse corretto. Da notare che, qualora si dovesse consumare di più saremmo esposti a penali enormi ed al pagamento al prezzo corrente medio di mercato per tutti i 6 anni.
Copia del contratto? niente, nessuno può vederlo ed è tutto top secret. Ma non è un’azienda pubblica? Si, ma non si può vedere nulla. Perchè? Perchè è così! E le opposizioni? non possono richiederne copia, o farsela dare – tradotta – dai propri rappresentanti in seno al Cda di AASS? Si, ma evidentemente non se la sono fatta dare o non l’hanno letta se le ultime dichiarazioni sono state quelle che sono state, evidentemente.
Ricapitolando. Prezzo fisso per 6 anni a 0,46 euro kw/h purché non si sfori il quantitativo stabilito che corrisponde mediamente al consumo annuale (per 6 anni) di gas metano della Repubblica più una piccola percentuale di oscillazione in eccesso per starci dentro comodamente.
A questo punto sorgono due problematiche: il prezzo al consumo praticato da AASS ai consumatori sammarinesi e le imprese sammarinesi energivore che vogliono acquistare dall’AASS perchè ha un prezzo migliore rispetto a quello che trovano sul mercato.
Partiamo dalla seconda. E’ risaputo che le imprese più importanti di San Marino, e quindi più energivore, acquistino direttamente, bypassando AASS, dal fornitore sul libero mercato. Vedendo che l’AASS ha acquistato a questo prezzo (botta di fortuna ha sottoscritto il contratto due giorni prima dell’inizio della guerra in Ucraina), e sul mercato i fornitori praticano un prezzo notevolmente superiore, chiedono all’AASS di fornirli direttamente di gas metano. Ma quanto comprato da AASS (a 0,46 euro) serve, ed è stato pensato, esclusivamente per la cittadinanza sammarinese dato che queste aziende energivore comprano direttamente sul mercato. Qualora queste aziende, invece, acquistassero direttamente da AASS potrebbero risparmiare (differenza di prezzo tra quello di AASS e quello sul mercato) diversi milioni di euro. Il problema di AASS è che, qualora dovesse fornire – e speriamo non lo faccia – il gas metano a queste grosse aziende sammarinesi, sforerebbe quel tetto previsto dal contratto con l’ENI ed esporrebbe il paese ad una perdita di soldi non indifferente (si parla di centinaia di milioni di euro) perchè, sforando, dovrebbe pagare penali e soprattutto il prezzo pieno del mercato per tutti i 6 anni e non più il prezzo fisso di 0,46 euro a Kw/h. Vediamo se all’Azienda sta più a cuore il paese o il risparmio che qualche azienda sammarinese, di proprietà di nomi importanti, potrebbe avere.
E allora perchè non convincere i sammarinesi a consumare di meno? e a, magari, disincentivarli al consumo – tenendo le loro case al freddo – con tariffe folli?
Questione tariffe. Anche qui se n’è sentito di ogni, addirittura qualche dichiarazione abnorme, per poi essere smentita dal Segretario Lonfernini poco dopo che forse è il più lucido tra tutti in questo momento, come quella che non vi era la certezza della disponibilità di Gas metano nel 2023. Cosa assurda in quanto, oltre al fatto che già le scorte sono state effettuate da tutti i paesi nei mesi scorsi dai maggiori player ed è per questo che vi è ora – a metà ottobre – un forte calo del prezzo del gas metano nei mercati internazionali, vi è un contratto che ci lega ad ENI con un prezzo fisso e con un quantitativo determinato. Una boutade, che ha fatto preoccupare tutti i sammarinesi, che è durata il tempo di uno starnuto in quanto è stata immediatamente smentita dal Sds Lonfernini, giustamente.
Quello che, invece, riscontro è che c’è poca chiarezza su quanto dovremmo pagare l’energia: non ci sono dichiarazioni che fissano la tariffa che i sammarinese dovranno pagare. Fermo restando che abbiamo questo dato, ovvero l’acquisto a 0,46 euro al kw/h, che è quello del contratto a prezzo fisso di acquisto con quantità determinata annuale di fornitura di gas metano, quello che è sopra a questo prezzo è tutto incasso netto per l’AASS. Cioè da 0,46 euro in su è tutto cassa per AASS.
Chiarito questo concetto – peraltro cifra dichiarata da loro stessi – perchè fare pagare il doppio o il triplo ai sammarinesi? Quando, essendo una azienda pubblica e con finalità pubbliche, il prezzo dovrebbe essere al massimo un 5-10% superiore al prezzo di acquisto, giusto per garantire un minimo di lucro operativo di gestione all’AASS. Perchè terrorizzare la cittadinanza con quelle dichiarazioni e soprattuto mettere a rischio, se quel prezzo verrà praticato diverse, se non tutte, le attività imprenditoriali sammarinesi? Si parla, da loro dichiarazioni, di 104-120% di aumento.
Che quello che mette in dubbio l’UCS forse sia vero? Ovvero che vi sia una voragine nei conti dell’AASS da chiudere velocemente facendo pagare, l’ipotetico disastro manageriale – qualora fosse vero – ai cittadini contribuenti. Dobbiamo pagare l’inefficienza gestionale dei grandi manager noi cittadini? Ma scherziamo?
Perchè non rendere trasparente, con conti alla mano, e dichiarare come effettivamente stanno le cose? E soprattutto, tranne l’UCS, come mai nessuno è stato così chiaro? E non ha spiegato chiaramente in tre minuti – senza fare inutili e lunghissimi sermoni – come stanno le cose? Sui media sammarinesi stendiamo un velo pietoso, forse non hanno nemmeno capito o approfondito la questione.
Marco Severini – direttore del GiornaleSM