San Marino. Telefonia, in arrivo un nuovo progetto.

iphone7Il tema della telefonia mobile a San Marino, o meglio i suoi limiti, e? da anni uno dei argomenti di conversazione piu? diffuso tra i sammarinesi di ogni eta?. Anche perche? dai 10/12 anni in su ognuno di noi ha almeno un telefono cellulare che usa praticamente tutto il giorno.

Per ovviare all’annoso problema della mancanza di segnale in molte zone del paese e colmare l’arretratezza della linea dati mobile, il governo a fine 2014 ha stanziato 60 mila euro alla societa? Polab per redigere un progetto tecnico per migliorare sensibilmente la situazione. Il piano e? stato formalmente adottato dal Governo nella seconda meta? del 2015 e sono partite da quel momento tutte le procedure per l’installazione dei primi siti. In estrema sintesi Polab ha indicato che sono necessarie una decine di nuove antenne colloca- te in punti precisi del territorio. Antenne che, da quanto e? emerso, saranno installate su tralicci alti anche decine di metri per supera- re le difficolta? legale ad un territorio collinare come il nostro.

La novita? e? che il Congresso di Stato e? tornato ad occuparsi dell’argomento nella seduta del 22 agosto, l’ultima prima dello scioglimento del Consiglio avvenuto il 24 agosto. Tra le oltre 140 delibere emesse quel giorno, infatti, c’e? la numero 115 con cui il governo da? “mandato all’Aass di elaborare entro 60 giorni della data di adozione della presente delibera, un progetto di rete multistrato riguardante l’intero territorio della Repubblica di San Marino in materia di telefonia mobile”.

La delibera non cita in alcun modo il progetto Polab ma contiene una lunga serie di linee guida che vanno ad aggiungere un concetto non contemplato dal piano della societa?: l’affiancamento di “microcelle a bassa potenza” alle antenne tradizionali predenti sui tralicci. Un’idea gia? avanzata nei mesi scorsi dal movimento Rete che aveva attaccato per questo il segretario di Stato Antonella Mularoni. Con l’esponente di Ap fuori dall’Esecutivo, il resto del Congresso di Stato, in particolare il segretario di Stato per il Lavoro Iro Belluzzi che ha assunto la delega ad interim per le Telecomunicazioni e il segretario per i rapporti con l’Aass Teodoro Lonfernini, ha dunque integrato
il progetto di ammodernamento delle Tlc.

Nella delibera il Governo sottolinea innanzitutto che “il territorio della Repubblica di San Marino e? caratterizzato da siti di particolare pregio dal punto di vista storico e paesaggistico e da insediamenti urbani ad alta densita? abitativa e quindi qualsiasi intervento deve contemperare esigenze di impatti ambientali di minimo ingombro e di salvaguardia della salute umana”.

Inoltre ricorda che l’Aass “ha realizzato una rete in fibra ottica al servizio dei propri impianti tecno- logici e degli Uffici Pubblici ed ha in corso di realizzazione la posa di reti al servizio dell’utenza domestica e degli operatori economici, su tutto il territorio della Repubblica”. Si evidenzia quindi che l’obiettivo e? “evolvere dalle attuali infrastrutture operanti su tecnologia 2G (GSM/ GPRS) e 3G verso nuovi scenari garantiti dalla tecnologia 4G, in particolare legati alla frequenza di lavoro ed all’innovazione tecnologica (miniaturizzazione, efficientamento funzionale ed energetico)”. L’Esecutivo quindi indica come punti importanti “le varie attivita? in corso di cablaggio capillare dello Stato con Fibra Ottica e la presenza di centinaia di siti di proprieta? dell’Aass (sia del sistema elettrico, che de- gli altri servizi a rete)” e per questo ipotizza “l’installazione di una rete 4/5G LTE multistrato in grado di garantire ottime performance, ed un basso impatto sia ambientale che elettromagnetico su un territorio orograficamente complesso come quello della Repubblica”.

Cosa sia una rete multistrato viene precisato nel passaggio successivo. Si tratta di una rete caratterizzata “da presenza di
siti di ripetizione classici (torri di telecomunicazione, gia? di fatto presenti sul territorio)” come quelle previste da Polab, e di aree “coperte piu? capillarmente con microcelle a bassa potenza, pianificate su aree di particolare interesse o di elevato traffico”.

Il governo, “dopo ampia ed approfondita discussione”, indica come le stime “prefigurano un raddoppio annuale di traffico dati” e pertanto sostiene sia necessario fare leva su “tre approcci innovativi”:

“aumentare la capacita? della rete negli agglomerati urbani con micro celle sviluppate apposita- mente per pubblica illuminazione, pozzetti di cavi ed asset urbani”;

“incrementare la velocita? sia sulla dorsale di connessione delle Base Station Wireless, che sugli apparati di diffusione, implementando LTE ed LTE Advanced.

Incrementare significativamente velocita? e capacita? delle dorsali e? propedeutico ad uno sviluppo sostenibile delle future tecnologie wireless a banda ultra larga di prossima generazione 5G, prevedibilmente introdotte a partire dal 2020”; “dismettere gradualmente la vecchia tecnologia 2G (GSM) che oggi ha ormai 22 anni, ipotizzando una discontinuita? su tale tecnologia di fine vita dal 2020 in poi, questo, per ottenere frequenze e capacita? sufficienti al fine di soddisfare le future esigenze dei clienti nell’ambito della telefonia e della trasmissione di dati”.

Il governo quindi evidenzia come le premesse per completare il progetto sono due, e realizzabili: “una dorsale di interconnessione delle Stazioni Radio Basi in grado di supportare traffici di elevata capacita?; asset (siti fisici) collegati da dorsali ad alta capacita? e disponibili per l’installazione delle Stazioni Radio Basi, tali da garantire un ottimo livello di copertura wireless del territorio”.

Quindi viene dato mandato all’Aass di elaborare un progetto di rete multistrato entro due mesi, quindi entro fine ottobre, sottolineando come “la soluzione alle problematiche poste dalla telefonia mobile passi dal rispetto dei pregi territoriali e dallo sviluppo/ottimizzazione delle tecnologie gia? disponibili (fibre ottiche) presso l’Aass”.

La Tribuna

 

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