…Che sia la volta buona? Forse, oggi -con solo quel che resta di Rete che potremmo chiaramente definire più propensa al no che al sì e Libera un po’ “equivoca”, ma non contraria a priori-, sembra davvero la volta buona! Mi riferisco al primo progetto “serio” di sviluppo ad ampio respiro e lungo termine, ovvero ad una innovazione che -oltre a generare importanti introiti e, al tempo stesso, risparmi per le casse pubbliche- potrà contribuire a rendere il Titano più appetibile agli investitori.
Sto parlando di un termovalorizzatore di ultima generazione, che senza produrre inquinamento ridurrebbe i costi di smaltimento dei rifiuti e determinerebbe importanti introiti economici per lo stato. Ma, soprattutto, conferirebbe al Titano una sorta di autonomia energetica che metterebbe le sue aziende -e le sue famiglia- al riparo dall’instabilità, addirittura volatilità, del mercato energetico di questa era. E, questa stabilità, da sola, è indiscutibile che possa rappresentare un elemento di fortissima attrattiva verso gli investitori esteri.
E’ dal 2022 che, su queste pagine elettroniche, cerchiamo di sensibilizzare politica e comunità sulla validità di una simile tecnologia. Ecco alcuni approfondimenti in materia:
23 giugno 2022 – Futuro economico di San Marino: dai rifiuti un primo bagliore in fondo al tunnel. Ma nessuno lo coglierà!
28 giugno 2022 – San Marino. Producendo energia elettrica il Titano può incassare 230 milioni di euro ogni anno… Fans di Greta Thumberg permettendo!
11 novembre 2022 – San Marino. La crisi energetica incarna grandi opportunità… Ma questo governo non sembra avere le qualità per coglierle
5 luglio 2023 – San Marino. Piano energetico, in Consiglio Grande e Generale la “supercazzola” del Governo ai Paese…
Non tralasciamo, poi, l’impatto positivo sull’ambiente. La produzione interna di energia elettrica ridimensionerebbe le emissioni di quell’energia oggi prodotta dagli idrocarburi e il Titano potrebbe diventare la prima Repubblica al mondo “idrocarburi-free”: nessuna abitazione potrebbe aver più bisogno, ad esempio di gas.
Pdcs, Psd, Alleanza Riformista in maggioranza e Motus Liberi in minoranza è apertamente disponibile a valutare con fine costruttivo, con serietà l’installazione di un termovalorizzatore di ultima generazione in Repubblica. Sul fronte maggioranza, inoltre, neppure Libera (che spesso si è schierata su posizioni dell’integralismo “green”) è al momento contraria. L’unico distinguo sembra proprio dei tre consiglieri rimasti a Rete…
Quindi, i numeri per iniziare, finalmente, a fare sul serio in materia di termovalorizzatore, gestione dei rifiuti e dell’energia, ci sono tutti…
Ma proviamo a fare due conti. Un impianto di termovalorizzazione moderno, talmente “pulito” da venire installato nei centro città, compatibile con il non morfologicamente ottimale territorio sammarinese, potrebbe facilmente produrre 500 GigaWatt/ora ogni anno, a fronte di un fabbisogno interno, allo stato attuale, di circa 290 Gw/h. Si avrebbe, dunque, un surplus di oltre 200 milioni di kilowatt/ora annuali che potrebbe venire destinato alle nuove imprese nate in territorio. 200 Gw/h a costo pressochè zero, da cedere a prezzo fisso e vantaggioso per una decina di anni, sarebbe un magnete importante capace di attrarre sul Titano non poche attività e investimenti imprenditoriali.
E, non ultimo, di contribuire in maniera importante al pagamento degli interessi sul debito pubblico e, in tempi più ampi, al rimborso del debito stesso. Ma facciamo i due conti annunciati, considerando che oggi l’AASS acquista pagandolo a presso di mercato ogni kwh consumato in Repubblica. La produzione energetica annua di un termovalorizzatore a misura di San Marino sarebbe di circa 500 Gw/h, ma uil fabbisogno attuale interno si attesta su 290 Gwh. Ieri il prezzo del kwh sul mercato era di 0,12884 euro a kwh. Producendo l’energia internamente, quindi, si conclude che ogni anno uscirebbero dalle casse AASS verso produttori esteri oltre 35 milioni di euro in meno ogni anno, e resterebbero oltre 200 Gwh da mettere sul mercato o, meglio, utilizzare come attrattiva in Repubblica per nuovi investimenti imprenditoriali.
E quanto si risparmierebbe, poi, nello smaltimento dei rifiuti rispetto ad oggi?
Enrico Lazzari