San Marino. Territorio a rischio: si accende lo scontro (articolo completo)

Clima infuocato in commissione quarta dove il Segretario Michelotti ha presentato le modifiche al piano regolatore per permettere a tre imprese di potersi ampliare. Ad accendere la miccia Stefano Canti (Dc), che svela il potenziale pericolo: “Da una parte il nuovo piano regolatore porta avanti la messa in sicurezza del Paese e dall’altra parte il Segretario fa una variante per dare la possibilità di edificare su delle aree considerate vulnerabili”

La seduta notturna di lunedì della commissione quarta si è svolta in un clima particolarmente infuocato. In quella seduta infatti il Segretario Michelotti ha presentato le modifiche al piano regolatore per permettere a tre imprese di potersi ampliare. Chi ha preso la parola per mettere i puntini sulle i rispetto alle varianti è stato il consigliere del Pdcs Stefano Canti che come prima cosa ci ha tenuto a specificare come la Dc sia assolutamente favorevole, specie in questo momento di crisi, a dare alle tre aziende la possibilità di ampliarsi. “Abbiamo però presentato 5 emendamenti – ha detto – che riguardano le modalità di compensazione ambientale individuate dal Segretario Michelotti in assenza di leggi scritte su questa materia. Michelotti ha previsto a fronte di 8600 metri quadrati (dove peraltro mi risulta ci siano anche terreni pubblici sebbene il Segretario abbia risposto alla mia domanda dicendo di non avere queste informazioni) che da zona agricola passeranno a zona produttiva, una compensazione che prevede di trasformare 35mila metri di terreno pubblico da zona R2 (zona a ristrutturazione edilizia di iniziativa pubblica) a zona agricola.

Ciò vale a dire dover rinunciare alla possibilità già prevista con tanto di piano esecutivo approvato dall’amministrazione sammarinese e dal Comune di Verucchio di realizzare in quell’area la nuova bretella stradale necessaria a portare via il traffico pesante da Gualdicciolo a fuori dal confine di Stato per evitarne il passaggio nel centro abitato.

Tale emendamento è stato bocciato dalla maggioranza come del resto tutti gli altri. Avevamo fatto anche la proposta alternativa di trasformare un terreno di proprietà pubblica da zona agricola ad area verde attrezzata visto che sull’area era già stato fatto un progetto di rinaturalizzazione. Un altro importante emendamento prendeva in esame la problematica della vulnerabilità idrogeologica di determinati terreni. In particolare una parte dei terreni interessati dal cambio di destinazione da agricola a produttiva era stato oggetto di una ordinanza relativa all’occupazione temporanea di urgenza per porre in essere delle opere necessarie a fermare e limitare un movimento franoso che aveva danneggiato i servizi pubblici che portano all’acquedotto.

Noi abbiamo proposto di mettere le aree di proprietà pubblica e privata tra quei terreni che devono essere considerati fra le zone ad elevata vulnerabilità idrogeologica.

Anche questo emendamento che comunque riproporremo in fase di seconda lettura del progetto di legge, non è stato preso in considerazione.

Da una parte il nuovo piano regolatore porta avanti la messa in sicurezza del territorio e dall’altra parte il Segretario fa una variante per dare la possibilità di edificare su delle aree considerate vulnerabili”. Nessuna apertura dunque in commissione se non quella ‘posticcia’ di aver ‘accolto’ la richiesta delle opposizioni di convocare una seduta straordinaria della commissione quarta per poter audire una serie di dirigenti e veder più chiaro su questioni cruciali come quelle che riguardano ad esempio il titolo acquistato da Banca Centrale. “C’è un articolo previsto dal regolamento – ricorda Canti – che se un terzo dei consiglieri chiede la convocazione di una seduta straordinaria, tale richiesta non viene messa in votazione ma ad essa si deve necessariamente dar seguito”.

La RepubblicaSM