San Marino. Terza dose vaccino: per tutti, per qualcuno, o per nessuno? … di Alberto Forcellini

Dubbi, incertezze e tanti interrogativi intorno all’eventualità di una terza dose di vaccino, come del resto è avvenuto per tutte le fasi dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Intanto, nel mondo, gli Usa danno il via libera dal 20 settembre; Israele ha già iniziato la somministrazione alla popolazione più a rischio; Italia, Francia, Germania e Regno Unito pensano di seguire l’esempio di Israele.

L’immunità cala con il passare dei mesi e la variante Delta è la mutazione più pericolosa del Covid-19 fino a questo momento, ecco perché alcuni Paesi hanno deciso di ricorrere subito ad un richiamo vaccinale.

La posizione ufficiale adottata dal Ministero della Salute è ferma alle dichiarazioni del direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza di circa dieci giorni fa. “La terza dose di vaccino potrebbe, uso il condizionale, essere considerato un booster (richiamo) per i più fragili come gli anziani. Al momento non c’è nessuna certezza né a favore né contro, ma è probabile che alcune fasce di popolazione andranno rivaccinate entro l’anno” si legge sul Messaggero. Anche in questo caso, gli esperti si dividono: Galli parla di “fuga in avanti, un modo per giustificare anche quello che ancora non sappiamo sui tempi di copertura dopo la seconda dose” e il direttore dell’Istituto Spallanzani di Roma Francesco Vaia afferma che è “fuorviante parlarne ora”.

Dalla sede di Ginevra, l’OMS fa sapere che la terza dose non è necessaria: non fermerà i contagi. Per fermarli davvero, occorre vaccinare tutta la popolazione con le prime due dosi. Non c’è bisogno di traduzioni, il concetto è molto chiaro. Invece i contagi stanno aumentando, le vaccinazioni vanno a rilento un po’ ovunque e negli ospedali nove ricoverati su dieci, non sono vaccinati.

Quindi? Che si fa?

Come sempre, la decisione spetta ai massimi organismi europei ed internazionali. Gli Stati decideranno di conseguenza. E così farà anche San Marino. Al momento si può solo dire che la situazione presenta ancora elementi di criticità perché se i vaccini non hanno fermato la diffusione del Covid, significa che il raggiungimento della soglia per l’immunità complessiva nella popolazione rimane qualcosa di “mitico”. L’esempio è con il vaccino contro il morbillo: se il 95% della popolazione è stato vaccinato, il virus non può trasmettersi nella popolazione. Il vaccino anti Covid, invece, ancora non è stato somministrato a percentuali così alte in nessun Paese.  Pertanto la variante Delta infetterà in maniera privilegiata i non vaccinati e qualcuno anche dei vaccinati perché la copertura totale non è mai del 100 per cento.

Non c’è nulla che possa fermare completamente questa trasmissione, se non una vaccinazione veramente di massa e il rispetto delle regole sanitarie comportamentali: mascherina e distanziamento. E qui viene il problema, perché è estate, perché tutti hanno voglia di andare in vacanza e di riprendersi, almeno in parte, quello che il lockdown ha tolto. Cioè più libertà e rilassamento. Per questo i contagi aumentano e purtroppo aumentano anche i ricoveri e i decessi.

Ciò nonostante, gli scienziati assicurano che la pandemia sta ormai trasformandosi in endemia, primo perché i sistemi di controllo e di contrasto della malattia sono molto più strutturati ed efficaci rispetto al passato, nonostante le inevitabili incongruenze e confusioni in quanto gli studi sono ancora in corso; secondo perché il tasso di morbilità e quello di mortalità sono notevolmente calati, nonostante l’aggressività del contagio sia ancora molto alta. I dati sammarinesi sono significativi di questa tendenza.

Visto che il Covid non è mai andato in vacanza, cosa succederà in autunno? Fare previsioni è molto difficile, perché se guardiamo come sono andate le cose lo scorso anno, c’è di che disperarsi. La differenza è che la campagna vaccinale comunque continua ovunque, e anche i giovani si stanno vaccinando perché non ne possono più della DAD e, soprattutto, vogliono tornare in discoteca, fare sport e viaggiare. Pertanto, anche se i numeri di questi giorni non sono confortevoli e la Sicilia sta rischiando di tornare in zona gialla (è la regione con meno vaccinati in assoluto), le previsioni non sono così pessimistiche. Per tutte le altre attività, il green pass sta diventando ormai imprescindibile. E questo ci porta ad un concetto unico: il vaccino funziona, salva le vite umane e anche l’economia.

a/f