San Marino. Tessiamo una tela resistente per San Marino (l’editoriale di David Oddone)

Visita ufficiale della ministra del Turismo italiano Daniela Santanchè sul Titano. L’appuntamento si è aperto con un bilaterale con il Segretario di Stato, Federico Pedini Amati al termine del quale è stata siglata una dichiarazione congiunta. Con essa i due ministri hanno confermato l’intenzione di arrivare a un protocollo d’intesa che rafforzi e rilanci, con reciproco vantaggio, le relazioni turistiche, già esistenti, fra San Marino e Italia. Questa la cronaca.

Ma è chiaro che l’incontro racchiude in sé un significato più profondo e politico, soprattutto alla luce di quanto sta avvenendo sul Monte, alle prese con la crisi di governo ed una instabilità che non si sa per quanto potrà perdurare, prima di sfociare nelle elezioni, che in ogni caso saranno imminenti, alla luce della scadenza naturale della legislatura.

Pedini Amati sarà probabilmente uno dei pochi membri dell’esecutivo che al prossimo “giro” aumenteranno preferenze e consenso.

Non starò qui ad elencare gli eventi e le iniziative di impatto mediatico che il Segretario al Turismo ha “offerto”, non è questo il senso dell’editoriale odierno.

Il punto invece è la capacità che avrà Pedini Amati di tenere a bada il Psd e condurlo lungo il cammino del riformismo.

Il suo partito è a un bivio. C’è la strada comoda, che però, come nelle favole, è quella che garantisce meno soddisfazioni. Fare i portaborse della Dc assicura certamente un posto al sole, ma i subalterni hanno sempre poca voce in capitolo.

C’è poi la via che porta a diventare grandi, quella della costruzione di un nuovo polo attrattivo, che non sia subordinato alla Dc, ma che col partitone possa collaborare con pari dignità. Indiscutibilmente questo è un percorso tortuoso.

E qualcuno non è all’altezza: non a caso quando i discorsi con Libera si sono fatti più intensi, da Via Delle Scalette c’è chi ha bloccato tutto. E se ha potuto farlo è perché di là non ha trovato un muro, ma un pronto “signorsì”.

Successivamente si sono registrati grossi mal di pancia da parte dello stesso Pedini, il quale sarebbe pronto anche a salutare i compagni, in caso il progetto non appagasse le sue lecite ambizioni.

E se l’unica critica a Pedini resta: “ma aveva detto che non si ricandidava”… mi pare obiettivamente un argomento un poco deboluccio, per scalfirne l’immagine e l’autorevolezza.

La mossa di Rete ha rimesso in gioco ogni cosa. E l’idea, onestamente abbastanza ridicola e fuori dalla realtà, che qualcuno aveva fino a qualche settimana fa, di puntare a 35, contando nuovamente sul movimento ex rivoluzionario, si è infranta come i sogni di chi a suo tempo lo ha votato.

La Dc ci sta provando e ci proverà in tutti i modi: divide et impera.

Togli qui, metti là… sarà la compattezza dei vari partiti e movimenti, la forza di non cedere alle lusinghe e non perdere pezzi per strada, a determinare se ancora una volta Gian Carlo Venturini e soci avranno l’unica copia delle chiavi della stanza dei bottoni. E poi naturalmente oltre agli intrecci di Palazzo, ci sono i voti, i numeri, quelli non mentono mai e credo che i sammarinesi abbiano già le idee ben chiare.

Una cosa è certa: la prossima legislatura non sarà una passeggiata. Il governo dovrà avere una maggioranza larga e forte nelle idee. Dovrà essere veramente riformista.

Per questo sarà necessario fin da ora mettere da parte personalismi e veti.

Perché ci sarà bisogno dell’apporto di ognuno, anche di quelli che magari stanno “antipatici” allo stesso Pedini, che utilizzo semplicemente per fare un esempio, visto che il problema delle cosiddette liste di proscrizione, riguarda un po’ tutti.

Mi aspetto per il futuro una opposizione durissima e con un ruolo centrale.

Dovrà essere rispettata, ascoltata, coinvolta e dovrà rappresentare un vero pungolo all’azione dell’esecutivo, che mai come nei prossimi anni sarà chiamato alla concretezza e al fare. Con la necessità altresì di prendere decisioni sofferte e coraggiose.

Nel tessere l’intreccio della San Marino che verrà, le nostre azioni individuali possono essere fili sottili, ma uniti diventano una tela resistente.

 

David Oddone

(La Serenissima)