Tetto massimo a 100mila euro lordi degli stipendi pubblici e delle partecipate; abolizione del quorum nei referendum.
Sono i due quesiti referendari per i quali il Collegio Garante ha attestato la regolarità della raccolta firme. Servivano 513 firme valide: per il primo su 675 sottoscrizioni presentate, 599 sono state considerate regolari. Relativamente al secondo quesito er il secondo le firme presentate sono state 617 e quelle considerate regolari sono risultata essere 544.
Innegabile la soddisfazione dei legali rappresentanti dei referendum: «Sono contento e convinto che quando andremo a votare la popolazione si esprimerà in maniera positiva. Metteremo un tetto a stipendi che in molti casi sono vergognosi se si pensa alla crisi e ai problemi di migliaia di sammarinesi», afferma Erik Casali per il primo quesito.
«Siamo molto soddisfatti. Ora ci aspetta un’altra battaglia: portare a votare sì circa 8.600 persone. E non credo che avremo l’appoggio dei partiti e dei movimenti, ma siamo contenti perché daremo la possibilità ai sammarinesi di decidere. San Marino è il primo paese in Europa che potrebbe eliminare, per referendum, il quorum».
Oltre a questi due quesiti referendari hanno completato l’iter preliminare per l’ammissibilità al voto, anche i referendum sul polo del lusso e sulla preferenza unica. Spetterà ai Capitani Reggenti fissare la data della consultazione.
Secondo i rappresentanti di alcuni dei comitati referendari, la prima domenica utile per il voto potrebbe essere l’8 maggio.
