Ho letto con molto scetticismo la proposta della maggioranza di introdurre i Certificati di Compensazione Fiscale i cosiddetti “Titani”.
Avevo sentito pareri molto discordanti su questa proposta e quindi ho deciso di leggere il progetto di legge e la relazione per potermi formare una mia opinione che ora voglio rendere pubblica.
A quanto ho potuto capire, questi “Titani” servirebbero per creare un polmone di liquidità, “diluendo” l’impatto nel tempo sulle finanze pubbliche e sullo stato, che così potrà ridurre almeno un po’ l’entità del prestito che prevede di fare proprio in questa seduta del Consiglio. Inoltre, è anche un modo per dare un aiuto ai cittadini che oggi sono in difficoltà, che riceveranno sussidi importanti spendibili però solo a San Marino, ma in un momento come questo mi sembra comunque una cosa buona.
Io lavoro in un’azienda che non so se sopravvivrà a questa crisi e il mio posto di lavoro è seriamente a rischio, come quello di molti altri concittadini.
Guadagno circa 1600 euro al mese: coi Titani, avrei 1420 euro e 180 titani, che sono come 180€ spendibili a San Marino. Sinceramente, vedo tanti concittadini lamentarsi di questa cosa (che comunque nella legge è scritto che è volontaria) e non capisco perché: io, abitualmente, spendo molto più di 180 euro al mese nel mio Paese e sinceramente in un momento come questo trovo molto sbagliato non accettare questo piccolissimo sacrificio che però può aiutare lo stato in difficoltà a continuare a garantire l’istruzione gratuita ai miei figli, la sanità ecc.
Inoltre vorrei anche ricordare che ci sono tante famiglie che vivono di commercio nel nostro paese: sostenere loro significa in fondo sostenere tutti noi, perché se le cose peggiorano, peggiorano per tutti.
Quindi vorrei dire, specialmente ai dipendenti pubblici e ai pensionati, che accettare oggi sul proprio stipendio o pensione una parte spendibile solo a San Marino (al massimo il 30% della quota sopra i 1000 euro netti) non solo non gli cambia la vita, ma potrebbe evitargli di vedersi – un domani – tagliate proprio quelle cifre, che così non potrebbero spendere né a San Marino né altrove.
Un cittadino