Apprendo attraverso la puntuale relazione del Consigliere Marco Nicolini, presidente della delegazione del Titano presso il Consiglio d’Europa, che sulla spinta di Tiny Kox, San Marino è stato inserito nella lista di “revisione periodica” del Consiglio d’Europa, per i prossimi due anni, insieme a Francia e Olanda. Come giustamente sottolinea lo stesso parlamentare sammarinese, si ha in questa maniera la possibilità di mostrare ad un grande organismo internazionale il funzionamento di un piccolo Stato durante la pandemia e, specialmente, evidenziare innanzi all’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa l’adeguamento delle Istituzioni sammarinesi ai parametri Cedu e gli sviluppi dal punto di vista sociale e sanitario. Insomma una occasione da sfruttare appieno, con i fari che inevitabilmente si accendono anche sul Tribunale e sul lavoro che sta portando avanti il Dirigente Canzio. Kox è un politico olandese. Come membro del Partito Socialista (SP) è stato membro del Senato e leader del Senato dal 10 giugno 2003. Dal 1981 al 1994 è stato caporedattore di Tribune, la rivista del partito. È anche presidente del Partito della Sinistra Europea nell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e membro dipendente dell’istituto politico del PS. Al di là di questi dati biografici, che ognuno può trovare digitando il suo nome su un qualsiasi motore di ricerca, Kox è soprattutto un fervente difensore dei diritti umani, nonché assiduo frequentatore di Strasburgo. Ultimamente si è occupato parecchio di terrorismo, osservando con attenzione quanto accaduto in Francia. Ha rimarcato più volte come il terrorismo debba essere combattuto continuando a osservare i valori, le norme fondamentali e i diritti umani: una linea questa che sposo e condivido completamente. L’ultima volta che San Marino era rientrato nella lista di “revisione periodica” è stato nel 2011 così è molto importante capire oggi quanti e quali passi in avanti sono stati compiuti ed eventualmente dove si può e si deve intervenire. Non penso che questa situazione debba essere letta o percepita come “punitiva”, al contrario il Consiglio Grande e Generale dovrebbe fornire la massima collaborazione e mettere in campo ogni azione possibile per un ulteriore sviluppo in particolar modo nella tutela dei diritti umani. La riorganizzazione del Tribunale va decisamente in tale direzione, così come le recenti nomine e la serenità ritrovata da parte della magistratura. E’ evidente tuttavia che si rende necessaria una sempre maggiore integrazione delle leggi e delle procedure con la Cedu: proprio attraverso l’apporto del Consiglio d’Europa sono convinto si procederà spediti in questo senso. Mi permetto allora di richiamare nuovamente tutti a lasciare da parte la demagogia perché i diritti fondamentali sono patrimonio di ogni individuo e quando si parla di giustizia è necessario equilibrio e forte unità.
David Oddone