Pensiline degli autobus connessi a internet che danno informazioni sul traffico o che possono comunicare con gli uffici pubblici; colonnine informative multimediali che danno notizie su opere d’arte e monumenti; ricette mediche che si possono ordinare e ricevere via mail o tramite apposite applicazioni. Sono queste alcune delle applicazioni concrete della tecnologia per facilitare la vita delle persone con risparmio di tempo e soldi.
Le città che utilizzano questi strumenti vengono definite Smart city, ovvero città intelligenti, e per discutere come anche San Marino possa diventare “smart” Alleanza Popolare in collaborazione con l’Istituto dei democratici europei ha organizzato per martedì pomeriggio 30 settembre dalle 15 alle 10 una conferenza pubblica al Grand Hotel Primavera.
Si chiama “Smart city, un nuovo modo di vivere democratico” e vedrà la partecipazione di esperti italiani e internazionali del settore oltre che del presidente del Partito democratico europeo Francesco Rutelli che interverrà con un collegamento.
“Discuteremo di come riorganizzare le aree urbane per lo sviluppo sostenibile”,spiega alla stampa il coordinatore di Alternativa Giovanile Fabio Toccaceli, ovvero di come applicare le tecnologie e in particolare la connessione internet agli oggetti e ai servizi che conosciamo.
“Oggi grazie ai tablet e agli smartphone che abbiamo in tasca – continua Toccaceli – abbiamo la possibilità di interagire in maniera diretta con l’amministrazione pubblica e creare così una maggiore relazione tra cittadini, istituzioni e impresa”.
Ad aprire la conferenza sarà il segretario al Territorio nonché presidente di Ap Antonella Mularoni che aggiornerà la platea e i sammarinesi sugli sviluppi in materia di Tlc. Dopo di lei parleranno tra gli altri il coordinatore di Ap Nicola Renzi, il presidente dei giovani democratici d’Europa che verrà eletto questo week end, il consigliere della città di Bilbao Asier Abaunza Robles che illustrerà la trasformazione della propria città negli ultimi anni, Davide Triacca esperto di green economy che sta collaborando con La Spezia per la trasformazione della città in Smart city. “Sarà una specie di talk show – continua Toccaceli – moderato dal direttore di Smtv Carlo Romeo con la possibilità del pubblico di intervenire”.
“Una forza di governo come la nostra deve fare progetti – commenta il coordinatore Renzi – anche se sappiamo che non sono attuabili in poco tempo. Anche perché è necessario un cambiamento culturale di cui vogliamo essere i promotori”.
Alleanza Popolare detiene la delega alle tlc. “L’obiettivo della segreteria al Territorio – spiega – è lavorare sulla fibra ottica per implementare tutti i servizi e rendere così San Marino un Paese all’avanguardia”. Ma in un paese in cui le linee telefoniche dei cellulari hanno mille problemi non ha più senso investire tempo e risorse lì prima di progettare progetti futuristici?
“I problemi sono sotto gli occhi di tutti – risponde Renzi – e sono dovuti alle decisioni prese in precedenza che hanno creato una concorrenza falsata nel settore delle tlc. È un sistema che va cambiato – continua – gestendo in maniera diversa le convenzioni che andranno a scadere entro il 2015 e utilizzando tecnologie all’avanguardia” come la linea in fibra ottica la cui costruzione secondo le stime del segretario Mularoni dovrebbe iniziare nei primi mesi del 2015. Il leader di Ap rivela l’esistenza di uno “studio approfondito sulle tecnologie necessarie” per San Marino e per questo assicura che “il 2015 sarà l’anno del rilancio del sistema delle tlc.
È giusto intervenire sull’esistente – commenta – ma è doveroso capire anche quanto siamo indietro”.
Se parlare di una smart San Marino infatti è quasi fantascienza, anche alla luce dell’ignoranza digitale di una larga fetta di sammarinesi tra cui molti dipendenti pubblici, molte città in giro per il mondo stanno mettendo in pratica queste tecnologie.
Per questo Renzi vede il convegno di martedì come uno strumento per “confrontarsi con l’esperienza di altri paesi in modo da evitare errori e prendere spunti”. “Non dobbiamo inventare nulla – gli fa eco Diego Ercolani – ma dobbiamo introdurre una governance delle tlc che negli anni scorsi non c’è stata”.Questo porta allo sviluppo delle reti per connettere computer, cellulari e altri device e con una buona linea di telecomunicazioni “possiamo introdurre i contenuti” ovvero tutti gli strumenti menzionati in precedenza.
Anche Ercolani sottolinea poi l’importanza di una “crescita culturale” nella popolazione per permettere a tutti di usufruire delle enormi potenzialità fornite dalla tecnologia.
E gli investimenti necessari?
Per Toccaceli “non devono per forza essere pubblici ma possono collaborare anche i privati”.
Infine Ercolani anticipa che le conclusioni di questo convegno “saranno le basi per una nuova conferenza l’anno prossimo”.
La Tribuna