Ieri, lunedì 11 agosto, durante la Commissione Finanze si è svolto un acceso dibattito sui controlli e gli accertamenti fiscali, con il Segretario di Stato per le Finanze che ha sottolineato l’intensità e i “buoni risultati” degli accertamenti per le casse dello Stato. Tuttavia, la Confederazione Sindacale Democratica dei Lavoratori (CSdL) ha espresso critiche rispetto ai dati presentati e all’approccio del Governo, ritenendoli insufficienti e poco dettagliati.
Il Segretario di Stato ha fornito dati relativi al triennio 2019-2021, con un totale di controlli pari a 859 nel 2019, 568 nel 2020 e 614 nel 2021, che hanno prodotto maggiori entrate fiscali per 3,5, 2,8 e 4,7 milioni di euro rispettivamente. “Tuttavia, i controlli sulle persone giuridiche sono drasticamente calati, da 521 a 229, mentre sono aumentati quelli sulle persone fisiche”, evidenzia la CSdL. Nel 2021, la maggior parte delle entrate aggiuntive, circa 3,4 milioni su 4,7, è derivata da sanzioni comminate proprio alle persone fisiche, presumibilmente per la mancata dichiarazione di patrimoni esteri.
Secondo la CSdL, “lo scambio automatico di informazioni bancarie tra San Marino e Italia, entrato in vigore nel 2017, ha reso possibile individuare chi non aveva dichiarato correttamente i propri beni all’estero”. Tuttavia, anche i contribuenti in buona fede hanno subito sanzioni salate. Inoltre, in questi giorni stanno arrivando ingiunzioni a lavoratori dipendenti e pensionati che nel 2020 non hanno presentato la dichiarazione dei redditi, con sanzioni che vanno da 50 a 250 euro.
La Confederazione denuncia che “continua a irritare il fatto che molti contribuenti eludano il fisco, dichiarando redditi nulli o inferiori a 15.000 euro annui, come avviene per quasi 2.000 operatori economici”. Pur apprezzando che dal 2027 siano previsti controlli automatici anche sui movimenti bancari di queste imprese, la CSdL mette in dubbio la reale volontà del Governo di potenziare l’Ufficio Tributario, lamentando la mancanza di risorse tecnologiche e umane adeguate.
Dai dati emersi, rileva inoltre la Confederazione, “nonostante l’elevato numero di controlli sulle persone fisiche (quasi mille nel 2024), i risultati in termini di nuove entrate sono poco significativi, mentre i controlli sulle società, pur in numero inferiore, hanno prodotto maggiori entrate, ammesso che vengano effettivamente incassate”.
La CSdL conclude rimarcando la necessità di una campagna antielusione immediata e sostenuta dalla politica, anche attraverso il rinnovo del personale dell’Ufficio Tributario, per garantire maggiore giustizia fiscale e sociale, richiamando la possibilità di recuperare imposte e sanzioni fino a cinque anni precedenti.