“È dalle piccole opere che si ottengono grandi risultati” così il Segretario al Territorio Matteo Ciacci ha battezzato in conferenza stampa un’iniziativa strategica importante: il ritorno dei cantonieri sulle strade di tutti i Castelli, da quelle più importanti a trafficate, a quelle secondarie; sia nelle zone residenziali, sia in quelle più agresti. C’è in questa decisione, solo apparentemente minimalista, una valenza politica comunque significativa perché in effetti il progetto era già dentro i cassetti della Segreteria e siccome “non si butta via niente”, è stato ripreso e gli sono state date le gambe per camminare. In più c’è una rilevante valenza ecologica perché di fronte ai cambiamenti climatici, c’è una risposta ai dissesti e alle emergenze idrogeologiche, sempre più frequenti. Infatti, il cantoniere può prevenirli e intervenire prontamente in caso di necessità.
Accanto al Segretario di Stato: il direttore AASPL Giuliana Barulli, Gian Marco Maria Morganti direttore dell’esecuzione e Simone Giorgetti caposquadra. Ciascuno per il suo ruolo, ha descritto in cosa consisterà il progetto “Ritorna il cantoniere”.
In effetti, i cantonieri c’erano sempre stati in passato, figure familiari alle quali la gente era perfino affezionata. Il blocco delle assunzioni e i pensionamenti avvenuti in anni recenti, avevano ridotto la forza lavoro ad appena cinque unità. Un gruppo troppo esiguo per garantire davvero efficacia e continuità.
“C’era bisogno delle persone, ma anche di mezzi e strumenti, che noi abbiamo provveduto a mettere a disposizione” ha precisato il Segretario Ciacci. Insomma, si può partire dall’inizio dell’anno con 18 cantonieri, più due ausiliari. Saranno divisi in nove squadre da due unità ciascuna, per altrettante porzioni di territorio secondo una riorganizzazione del lavoro che prevede la pulizia delle banchine, delle caditoie, dei pozzetti, oltre a tutte le piccole manutenzioni. Gli sfalci più importanti, per lo più necessari nelle aree periferiche e suburbane, saranno affidati ad un’azienda privata, che interverrà con bracci meccanici. Le squadre avranno a disposizione gli strumenti più adatti per ogni lavoro, una divisa ad alta visibilità che le renderà immediatamente riconoscibili e una macchina per i trasporti. Insomma, si è pensato anche alla sicurezza, che oggi dovrebbe essere l’imperativo prioritario e ineludibile per ogni tipologia lavorativa.
In sintesi, i cantonieri avranno il compito non solo di pulire, ma anche di sorvegliare e manutenere in ordinario il patrimonio viario della Repubblica, suddiviso in Reparti ciascuno affidato ad una squadra. L’attività di sorveglianza, volta ad intervenire tempestivamente su situazioni di potenziale pericolo per la viabilità, sarà intensificata durante o a seguito di eventi meteorologici particolarmente avversi.
Un altro aspetto importante è il rapporto diretto con il cittadino, il quale potrà segnalare al cantoniere eventuali problemi o necessità nella sua zona di residenza. Inoltre, a breve, sarà possibile segnalare anche online difficoltà, intoppi o problematicità di vario genere sul sito gov.sm. La segnalazione verrà presa in carico da AASPL che provvederà con le sue squadre.
Insomma, è facile dire: torna il cantoniere, ma dietro a questa frase c’è un progetto complesso che, oltre alla parte organizzativa, mette in campo già in questa prima fase di rodaggio la sinergia pubblico privato e un nuovo rapporto col cittadino. Ci sarà poi una seconda fase, dove l’intero progetto verrà potenziato e valorizzato anche sulla base dell’esperienza maturata.
Angela Venturini