San Marino. Torre d’Avorio. L’Italia: ”riguarda il passato”

torre d'avorio DCL’operazione della Guardia di Finanza denominata Torre d’avorio “interessa esclusivamente un periodo storico con caratteristiche non paragonabili con quelle delle attuali relazioni fra San Marino e Italia”. Lo sostengono le segreterie di Stato agli Esteri e alle Finanze che in una nota congiunta danno conto dell’esito dell’incontro di venerdi? pomeriggio tra delegazioni di tecnici dei due Paesi per fare chiarezza su una vicenda che coinvolge migliaia di cittadini italiani della zona ma anche di residenti sul Titano.

“Le attuali positive relazioni – scrivono ancora le due segreterie – consentono di condividere soluzioni che, sul piano operativo, saranno affinate nei prossimi giorni”. Infatti e? stata “condivisa la volonta? di comunicare con iniziative congiunte la positivita? della attuali relazioni fra i due paesi che si riflettono anche nell’ambito delle relazioni economiche e commerciali”. Quindi l’annuncio di “una nota ufficiale congiunta nei prossimi giorni” nella quale anche il governo di Matteo Renzi spieghera? come ora il Titano sia ampiamente conforme a tutti gli standard internazionali e non solo.

Sul tema intanto si e? tenuto ieri mattina a Domagnano il confronto pubblico “Torre d’avorio e la sovranita? di San Marino” organizzato dal Pdcs che ha invitato per fare luce sulla vicenda un folto gruppo di illustri esperti. Un evento che ha portato una piccola folla di pubblico.

A partire da Piergiorgio Valente, docente di Fiscalita? Comunitaria al Corso Superiore di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e professore presso la Scuola Superiore del Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano, che ha sottolineato come la prima posizione che il soggetto che ha ricevuto la comunicazio-ne dalla Gdf e? “evidenziare dove e? residente. Gli Stati oggi non vengono scelti – ha aggiunto l’esperto – ma hanno contribuenti e cercano di ottenere sempre di piu?. Cercano di mantenere i propri contribuenti e acquisirli da altri Stati. Il tema della fishing expedition si inquadra nella relazione tra Stati”.

Ma come si determina la resi-denza per una persona fisica?

Innanzitutto occorre determinare “il centro degli interessi vitali: la famiglia, la propria casa”. In secondo luogo occorre stabilire il “centro degli interessi lavorativi”.

“La presenza delle convenzioni – afferma il prof. Valente – serve a capire quale sia lo Stato della residenza e quello della fonte. Il primo tassa tutto il reddito, l’altro tassa solo il reddito proveniente dalla fonte”.

Per l’avvocato Filippo Cocco “Torre d’avorio non e? un attacco di uno Stato ad un altro Stato, ma un procedimento penale, basato su un ‘rigurgito del passato’. Il procedimento e? nato – continua – nel 2014 nella procura di Forli? e viene da un procedimento penale che verosimilmente il procuratore di Forli? utilizza contro ignoti, e verte su reati di riciclaggio ed evasione fiscale”.

Per il legale “alle lettere inviate bisogna rispondere ma con attenzione perche? la richiesta di informazioni puo? finire li? oppure essere soggetto a nuove attenzioni. A chi non ha risposto, in alcuni casi, e? capitato che la GdF abbia chiesto l’accesso all’abitazione su territorio italiano per acquisire documenti. A chi ha risposto in maniera non soddisfacente, in alcuni casi – ha svelato Cocco – e? arrivato un altro invito di natura penale”.

Concorde anche il presidente dell’Ordine dei Commercialisti Marco Stolfi che ha sottolineato come ci sia rimedio alla questione. “Chiunque riceve la lettera – ha detto – si rivolga ad un consulente per mettere un filtro con l’autorita? di un altro Stato.

Non bisogna improvvisare difese personali perche? non conviene. Situazioni personali stanno gia? per risolversi – ha detto – con la chiusura della questione”.

Sul piano politico il segretario di Stato agli Esteri Pasquale Valentini ha evidenziato come quello che e? accaduto “accelera un percorso gia? iniziato. Con la segreteria alle Finanze – ha aggiunto – sono state fatte una decina di circolari applicative sull’accordo contro le doppie imposizioni da condividere con l’Italia. Anche l’amministrazione italiana si e? resa conto che e? importantissimo farlo per evitare problemi ai propri cittadini. Perche? questa richiesta non e? stata fatta su precise situazioni ma in maniera generalizzata. Io credo – ha aggiunto il politico – che il giudizio che la collaborazione con San Marino e? positiva emergera? da come riusciremo a dare certezza alle persone fisiche e giuridiche per operare in un sistema di regole chiare e certe”.

Valentini ha assicurato che “lo stiamo chiedendo e c’e? assoluta disponibilita? da parte italiana per definire la casistica di chi sfugge alle regole in modo da evitare altri interventi in maniera generica. Ad oggi il rapporto tra i due governi sta dandoci elementi positivi che nei prossimi giorni dovrebbero dare anche il via ufficiale a chiarimenti. Credo – ha aggiunto – che da questa vicenda dobbiamo uscire in maniera positiva, sul livello di certezza per chi opera a San Marino e recuperare un danno che c’e? stato ma facendo un passaggio in avanti”.

Per il titolare degli Esteri “cio? che ha fatto piu? scalpore per noi e? stato l’utilizzo di queste banche dati come se ad una trasparenza data seguisse una giungla nella modalita? di utilizzo dei dati. La scelta di trasparenza ha senso – ha sostenuto Valentini – nel reciproco rispetto delle regole
del gioco. La nostra richiesta e l’intenzione da parte dell’Italia e? di ricondurre la questione all’interno delle regole e degli accordi che abbiamo sottoscritto, e che gli accordi prevedono. Questo – ha concluso – ci da? un elemento importante di certezza per ricondurre questa situazione nelle regole della cooperazione internazionale”. La Tribuna