Molti nostri lettori ci chiedono spiegazioni o consigli sulla questione raccomandate della Guardia di Finanza inviate a San Marino per richiedere delucidazioni su movimenti bancari avuti con operatori o cittadini italiani. Noi, di Giornalesm.com abbiamo girato queste domande ad uno dei nostri legali, l’Avvocato Achille Campagna – esperto in tematiche legali-finanziarie – che ha lo studio a Galazzano al Centro Diade a San Marino. Tel. 0549.942700. – mail: campagna.achille@gmail.com
Buon giorno avv. Campagna che cosa può dirci sulle raccomandate della Guardia di Finanza arrivate ai sammarinesi?
Credo occorra precisare subito che, a quanto ci consta, le raccomandate spedite ai numerosi residenti sammarinesi (cittadini italiani o di entrambe i paesi) non sono avvisi di garanzia o comunicazioni giudiziarie.
Si tratta invece dell’avvio di un controllo fiscale, per cui al soggetto interessato viene fatta una serie di richieste, e, siccome le risposte possono avere come conseguenza di dover sborsare somme di danaro al fisco italiano, viene dato modo di incaricare un avvocato di fiducia per farsi assistere.
Quali sono le contestazioni mosse ai residenti sammarinesi?
I casi di cui ho preso visione sono tutti accomunati dal richiamo alla black-list italiana, per cui – sostiene la Guardia di Finanza – in relazione a periodi d’imposta antecedenti al 2014, vigerebbe la cosiddetta inversione dell’onere della prova.
Che cosa significa?
In soldoni, significa che, per essere esentati dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi in Italia, non è sufficiente la residenza anagrafica all’estero del cittadino italiano, se questa residenza è sita in un paese black-list, e qui sorge un primo problema: San Marino non è oggi in black-list, anche se lo è stato in passato.
Aggiungo anche che oggi esiste una Convenzione contro le Doppie Imposizioni fra San Marino e Italia che, proprio in materia di residenza fiscale, è incompatibile con la black-list: è mia opinione che alcune norme della Convenzione debbano essere applicate all’accertamento fiscale condotto oggi – i.e. dopo la sua entrata in vigore – a prescindere dal fatto che nei periodi passati San Marino si trovasse in black-list.
Cosa fare allora?
Anzitutto è sicuramente bene rivolgersi ad un legale di fiducia tenuto al segreto professionale, fermo restando che, in ogni caso, per molti sammarinesi può essere utile, e non troppo difficoltoso, raccogliere elementi a dimostrazione:
– di aver abitato,
– di aver famiglia,
– di aver lavorato o gestito attività economiche nella Rep. di San Marino nei periodi indicati nella raccomandata.
Vuole aggiungere altro?
Consiglio vivamente a chiunque sia interessato dal controllo di dedicarvi la massima attenzione ed assumere una decisione meditata e consapevole, cosa che potrà fare soltanto con l’ausilio di un professionista, tenuto al segreto per legge, al quale il cliente dovrà descrivere fedelmente e senza reticenze il proprio status personale.
Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com
Nb. Per eventuali richieste o informazioni sul nostro articolo, queste possono essere richieste direttamente allo studio dell’Avv.Campagna che è a San Marino al Centro Diade in Via Cesare Cantù, 104 – Tel. 0549.942700 – mail: campagna.achille@gmail.com