
“I traditori della patria sono tutti quelli che si ‘affidano’ ai media italiani per avere una leva utile ad un obiettivo o sono i gestori del potere sammarinese così profondamente corrotti al punto di non riuscire a definire percorsi condivisi con opposizione?”. Una domanda -estremamente controversa, mi si permetta- che mi pone direttamente via Social il consigliere Alessandro Rossi (Demos), “bocciato” alle scorse elezioni ma “ripescato” grazie al recente rimpasto di governo…
Il riferimento, ovviamente, è al mio ultimo commento pubblicato su queste stesse pagine elettroniche intitolato “Residenze non domiciliate, quando la supercazzola consigliare fomenta attacchi strumentali alla Repubblica. Chi ha “tradito” San Marino con la “soffiata” a L’Espresso?”. Evidentemente, l’aver ipotizzato che dietro l’attacco portato all’immagine internazionale del Titano possa esserci lo “zampino” di parte dell’opposizione consigliare non è piaciuto al Consigliere di Demos.
In ogni caso, ogni domanda -anche se posta in maniera provocatoria e legittimamente polemica- merita una risposta. Così…
I traditori della Patria -chiede Rossi- sono tutti quelli che si affidano ai media italiani per avere una leva utile al conseguimento di un obiettivo? No… No di certo. A meno che ci si affidi ai media italiani, o stranieri, ma anche interni se con risonanza oltre confine, per obiettivi diversi dall’evoluzione sociale, politica ed economica del Titano come, ad esempio, mettere in cattiva luce gli avversari politici senza preoccuparsi di determinare -nel perseguimento di questo non troppo nobile, in senso di interesse pubblico- un ingente ed evidente danno alla Repubblica nel suo complesso. Mettere in cattiva luce la Repubblica, infatti, significa complicare i rapporti internazionali della stessa.
E farlo in questo momento, quando il confronto, la trattativa sulla definizione dei termini dell’Accordo di Associazione con l’Ue, ha la diretta conseguenza di ridimensionare il potere contrattuale della delegazione sammarinese, ovvero togliere potere contrattuale a San Marino, con immaginabili ricadute sulle conquiste che si potrebbero fare in quel tavolo e, quindi, sulla qualità della vita, sul benessere futuro dell’intera comunità sammarinese.
Quindi, i traditori della Patria -è la ovvia risposta- sono tutti quelli che si affidano ai media italiani per avere una leva utile al conseguimento di un obiettivo? Sì, se questo obiettivo non è l’interesse comune ma l’interesse personale o di bottega… No se l’obiettivo, invece, è quello di aiutare, far crescere la Repubblica per far recuperare ai cittadini quel benessere perduto e alla politica la necessaria, indispensabile autorevolezza. Ma è possibile farlo “sputtanando” oltre confine l’immagine dell’intera Repubblica? No…
Sul resto della domanda non credo di poter rispondere in maniera bilanciata. Mi ritengo un “estremista” -non in senso sovversivo del termine, ovviamente- e la mia visione personale e “destrosa” di democrazia realmente compiuta potrebbe venire travisata. In questa mia visione, infatti, ritengo la ricerca estrema del compromesso fra chi governa e chi vigila (ovvero fra maggioranza e opposizione) una delle piaghe di questo nuovo millennio. Non mi riferisco soltanto a San Marino ovviamente…
Chi governa deve assumersi la responsabilità delle scelte, delle quali poi dovrà renderne conto a fine mandato. Il “vino annacquato” non ha mai soddisfatto nessun buongustaio. Così ogni provvedimento annacquato, frutto del compromesso. Fino ad arrivare al paradosso, alla “supercazzola” che Rossi e i suoi 59 colleghi hanno fatto nei giorni scorsi ai cittadini dalla più alta sede della democrazia sammarinese: la norma sulle residenze non domiciliate.
L’hanno introdotta, disponendo la sua entrata a regime non prima della fine del prossimo mese di marzo. Nella stessa hanno disposto precisi requisiti per i cittadini stranieri che intenderanno beneficiarne e, fra questi, hanno previsto il tassativo obbligo di residenza in un “albergo a cinque stelle o superiore”, quando tutti -presumo- fra i Sessanta sono perfettamente al corrente che a San Marino non esiste alcuna struttura ricettiva con quelle caratteristiche. Non è una presa in giro ai cittadini? Non è una “supercazzola” di “mascettiana” memoria? E’ questo il rispetto di chi detiene la sovranità popolare?
Ben inteso, non sono sceso e non scendo nel merito del provvedimento legislativo originario -ovvero quando era applicabile nel concreto-, perchè il tema sollevato è ed era il rispetto della cittadinanza, che a mio parere hanno tutti, maggioranza e opposizione, tradito.
Alex Rossi parla di “corrotti”… E’ facile farlo così, in senso astratto, cavalcando populisticamente luoghi comuni capaci di far breccia nella popolazione più ingenua. Ha elementi che possano avvalorare la sua accusa verso qualcuno in particolare? E’ un suo dovere -dovere non diritto- denunciarlo… Come anni fa, quando secondo la commissione di inchiesta la “Cricca” dominava, era -mi si permetta la parentesi- dovere dei “Buriani-Boys”, tutti, denunciare eventuali violazioni di cui potrebbero essere stati direttamente testimoni.
Non ha, il consigliere Rossi, elementi concreti per sostenere l’accusa di corruzione contro qualcuno in particolare? Gli “ultras” interisti, in un recente derby, cantavano: “Milanista chiacchierone…”. La politica, intesa come servizio al Paese, non si fa con le chiacchiere ma con i fatti.
Per quanto mi riguarda non ho mai avuto paura di difendere il Diritto e la democrazia sammarinese. Lo feci durante il primo grado del Mazzini, lo faccio oggi e -finchè avrò un sito o un giornale che me lo permette (come sta facendo coraggiosamente oggi GiornaleSm di Maerco Severini)- lo farò domani. Lo faccio non dispensando verità, non facendo il lavoro classico del giornalista (non è più il mio lavoro per precisa scelta personale fatta nella seconda metà degli anni Duemila) ma esprimendo le mie opinioni in seguito ad approfondimenti degli aspetti caratterizzanti -magari “partigianamente” trascurati da tutti gli altri- di alcune importanti vicende.
Le mie vogliono essere opinioni che non vogliono fornire ai sammarinesi una verità assoluta -che non può essere in qualunque opinione- ma uno spunto di riflessione su aspetti importanti che vengono troppo spesso strumentalizzati o superficialmente ricostruiti. Alessandro Rossi, non sei d’accordo con le mie opinioni? E’ legittimo, ma se vuoi fare un buon servizio al Paese contestale nel merito argomentando… Uscendo dalla solita saccente, sterile e talvolta diffamatoria “tattica” -ampiamente diffusa sul Titano- della delegittimazione infondata della fonte.
Enrico Lazzari