San Marino. Trasporto disabili: è vero che qualcuno “ci ha mangiato”? O è la solita sparata per fare rumore? … di Alberto Forcellini

Gridare “al lupo, al lupo!” è una pratica usata sovente in politica per attirare l’attenzione su qualcosa. Così ha fatto Michele Muratori di Libera, quando ha acceso i fari sul trasporto disabili affidando ai giornali la sua denuncia su alcune spese poco chiare. Ha specificato che una convenzione del 2020, tra l’altro anno in cui i trasporti erano presumibilmente limitati per via delle restrizioni da pandemia, sarebbe costata 300 mila euro. Tanto più che il sevizio, prima effettuato internamente all’Iss, era stato sospeso per essere assegnato, non è chiaro con quali modalità, all’esterno.  “È stato sospeso un servizio per darlo ad una cooperativa italiana che costa 25mila euro al mese – ha detto infatti Muratori – vorrei sapere qual è stato l’iter, perché mi pare che questa sia una manovra un pochettino clientelare”.

Si tratta nella fattispecie della ditta privata “Croce Europa” di Mercatino Conca, con cui è stata attivata la collaborazione con la delibera n.30 del 22 gennaio 2020, dopo un periodo di sperimentazione.

Riferendo nuovamente i fatti durante il comma comunicazioni, lunedì pomeriggio, Muratori ha lanciato lo strale più pesante: “Qui qualcuno ci ha mangiato!” Non c’è bisogno del traduttore o dei sottotitoli per capire che intende parlare di tangenti e di una colpevolezza da parte della Segreteria di Stato.

Ora basta guardare la data della delibera per capire che la nuova legislatura era ai suoi primi vagiti, che alcuni Segretari di Stato non avevano ancora preso possesso dei rispettivi uffici, e che qualcuno non aveva neppure il computer. Questo va detto non tanto per trovare una giustificazione, quanto perché ogni evento va contestualizzato, altrimenti non se ne capiscono le ragioni.

Il resto lo ha detto il Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta, nello stesso comma comunicazioni. Ha spiegato che quel contratto fu firmato da Mara Morini (direttore generale) e Sandro Pavesi (direttore amministrativo ISS). Ovvero la governance ISS nominata dal governo in cui Muratori faceva parte della maggioranza.

Al momento, Ciavatta non ha saputo riferire se il precedente Comitato Esecutivo ISS avesse indetto un bando di gara e se avesse verificato se all’interno di San Marino vi fossero operatori in grado di eseguire il servizio.

Al netto di questa precisazione, sono i numeri che non corrispondono: il servizio è costato 9 mila euro al mese, non 25 come ha detto Muratori, 136 mila in un anno e ha ottenuto 27 mila euro di introiti. Tra l’altro, va registrato l’aumento degli utenti, passati da 1043 a 1476, e tutti loro hanno il diritto di essere trasportati gratuitamente.

Altro dato confutato quelle delle spese, che secondo Muratori ammontavano a16 mila euro. Nelle spese infatti vanno calcolati 56 mila euro solo per la manutenzione degli automezzi. Ci sono circa 200 mila euro di stipendi degli autisti dipendenti ISS, poi ci sono gli OS, che costano circa 40 mila euro. Poi c’è la benzina e tutto il resto. Anche questi sono costi.

In base ad una relazione tecnica appositamente richiesta, il costo per chilometro è inferiore, nonostante l’aumento dei prezzi del 45 per cento negli ultimi 5 anni.

In tutto questo, alcune considerazioni vanno fatte, perché la sanità pubblica e i servizi sociosanitari vanno al di là e al di sopra delle appartenenze politiche, ma la politica ha delle responsabilità quando lancia delle accuse. L’accusa se non è vera, se non è provata, instilla il dubbio e comunque va a minare profondamente la fiducia nell’istituzione sanitaria e nei sui rappresentanti.

La scorsa legislatura ci aveva abituato ad accuse pesantissime sparse su tutti i settori. Purtroppo dimostratesi non solo vere, non solo fondate, ma addirittura peggiori della stessa immaginazione che avevano scatenato negli ignari cittadini. Ora, la prassi della denuncia viene perpetrata anche in questa legislatura, passando prima per i giornali e scatenando il giusto risentimento. Poi, quando la questione denunciata arriva in Consiglio, il castello di accuse si smonta come neve al sole. La figuraccia la fa chi ha lanciato il sasso, ma chi ci rimette è comunque tutta la comunità, che si sente presa in giro. Peggio, si sente usata per squallidi giochi politici.

Ma come nella favola di Esopo, il pastorello che gridava al lupo, al lupo, non ha risolto il suo problema. Anzi, quando si è trovato nella necessità vera, nessuno l’ha più ascoltato.

a/f