Ecco un breve stralcio dell’intervento del Sds Beccari durante il Comma Comunicazioni odierno: ”
Grazie eccellenza ma intervengo innanzitutto sul tema sollevato dal consigliere Morganti e sull’ordine del giorno così approfitto anche per aggiornare rispetto a quella che è stato l’incontro che abbiamo avuto con tutti gli ambasciatori dei paesi dell’unione Europea a Roma la scorsa settimana. E’ un’iniziativa questa che facciamo periodicamente circa una volta all’anno e con loro abbiamo modo di discutere del percorso che stiamo facendo rispetto all’accordo di associazione. Ovviamente non entriamo nelle technicalities della negoziazione ma è un elemento che ci permette di creare quella amalgama politica che è fondamentale in questa fase che non vede solo ovviamente il tema negoziale da un punto di vista tecnico, ma deve tenere un po tutte le parti legate al tavolo, anche da un punto di vista di consenso perché alla fine della fiera l’accordo può essere l’accordo più vantaggioso possibile per San Marino ma necessiterà ovviamente della approvazione del Parlamento Europeo.
E nel Parlamento Europeo sono appunto rappresentati tutti gli stati dell’Unione. Un incontro che è servito per appunto scambiare alcune alcune riflessioni di carattere generale ma devo dire ho ricevuto con molta soddisfazione due importanti sostegni che sono per noi fondamentali, in generale tutti, ma con la presidenza in corso quindi quella svedese e quella prossima spagnola, i due ambasciatori hanno fortemente ribadito l’impegno a far sì che la commissione si organizzi ed organizzi i lavori per rendere raggiungibile questo risultato di concludere il negoziato entro l’anno.
Ora da qui vengo al consigliere Morganti e prima di tutto dobbiamo sgomberare il campo da un grande equivoco: non stiamo firmando niente, non siamo in prossimità di firmare niente e mai firmeremo niente finché non siamo pronti a farlo.
L‘obiettivo di concludere il negoziato entro l’anno è un obiettivo che ci siamo dati con la commissione per cercare di non, come dire, portare i termini del negoziato ulteriormente avanti considerato che il prossimo anno sarà un anno di elezioni per il Parlamento Europeo, sarà un anno di elezioni nella Repubblica di San Marino e, questo perlomeno da un punto di vista di scadenza elettorale, e questo rischierà di portare di allungare ancora i tempi di un negoziato che dura ormai da sette anni con i rischi che poi ne derivano. Anche di cambiamenti di volontà perché signori non è che le cose rimangono sempre stabili no?
Fino adesso la fortuna di avere non solo questa, ma anche la precedente a quella prima, tre commissioni fortemente impegnate sul tema della volontà del negoziato di questo accordo con San Marino, Monaco ed Andorra mi auguro che anche la prossima lo sarà però è chiaro che più avanti si va, più passa il tempo più lungo le questioni del ristagnano potrebbe anche diciamo cambiare l’orientamento generale, anche solo non essere più una priorità.
Oggi la commissione ha messo questo accordo fra le cose che vuole concludere entro il suo mandato. Quindi da qui l’accelerazione di cercare di tirare un pochino le fila e arrivare al dunque delle questioni che si evolve anche in base a come evolvono poi le normative le scelte organizzative.
Io faccio sempre questo esempio. C’è qua il mio collega Lonfernini, quando ho iniziato il mio mandato, uno dei temi rossi, nel senso che erano quelli per San Marino più difficile da affrontare, quello pieno di linee rosse era il tema del lavoro. Era il tema del lavoro perché portava tutta una serie di criticità. Oggi le criticità sul lavoro, sul negoziato legato al lavoro sono tutte esaurite, no, ma sono sicura e diminuite perché. Perché è cambiato l’impostazione sammarinese rispetto alle leggi del lavoro e soprattutto per quello che riguarda l’assunzione di frontaliere, comunque, personale esterno, che ha di fatto avvicinato molto San Marino ai dettami comunitari.
Quindi, vedete, le situazioni cambiano. Ora, io non ho nessuna contrarietà a riferire in consiglio ci metteremo d’accordo sulla data, quindi vi dico già dopo ci sarà il dibattito sull’ordine del giorno. Io non mi sottraggo al confronto, però chiariamoci un attimo! Non facciamo passare il messaggio che ci sono segreti inconfessabili legati al negoziato e calchiamo la mano su questa disinformazione sul negoziato. Quando sapete benissimo, perché l’avete gestito anche il negoziato questo è il quarto governo che si occupa di questo dossier. Almeno per esperienza chi è stato al governo che ha vissuto le legislature passate sa che c’è un equilibrio fra quello che è possibile discutere pubblicamente quello che ovviamente è in corso di discussione e noi riusciamo a portare all’attenzione di tutti al momento giusto, è ovvio. Quindi non si parlerà mai di strategia negoziale, questo è ovvio, ma i temi siamo perfettamente pronti ad affrontarli, come del resto li affrontiamo in commissione.
Poi mi chiedete in una commissione di affrontare 25 allegati non credo che sia umanamente possibile avremo in questo Consiglio nel Comma dei Decreti il tema della Commissione Mista che scaturisce dall’ordine del giorno dell’anno scorso, e che quindi sarà una serie di confronto allargata rispetto alla Commissione Esteri per poter appunto allargare lo spettro delle persone che potranno anche dare dei contributi al negoziato e quindi alle scelte strategiche, per cui credo che le iniziative si stanno mettendo in campo.
Vi dico già nessun problema ad affrontare una discussione in consiglio, ne abbiamo fatta una recentemente, faremo un ulteriore commissione esteri più avanti di nuovo sul tema faremo il primo incontro della Commissione Mista. Abbiamo le serate pubbliche, credo che insomma quello che è umanamente possibile fare stiamo cercando di metterlo in campo.
Credo che un’altra cosa che sia importante dire sul punto e non lo dico a lei, non lo dico a voi perché non avete toccato questo tema, ma comunque nel paese e se ne dibatte Teferendum sì, Referendum no, allora anche qui sgombriamo il campo. Non c’è nessuna preclusione a celebrare un referendum confermativo insomma nella forma che sarà di questo accordo.
Questo credo che voglio dire abbiamo fatto un referendum per convertire la destinazione d’uso di un terreno e dove oggi sorge il polo della moda voi pensate se non faremo un referendum sull’accordo di associazione e mi vien da dire che è quasi scontato, vi dico cosa preferirei, vi dico spero solo e questo è un auspicio, è che i referendum non diventi proprio per il fatto che siamo incastrati in un anno un anno e mezzo di attività con la Commissione non diventi un elemento che ci possa come dire far perdere questo treno, al di là del risultato del referendum. Il solo fatto di celebrarlo consigliere Zafferani, non l’esito l’esito sarà quello che sarà.
Io sono convinto che poi insomma come in tutte le cose non sarà difficile far capire alla cittadinanza che peraltro voglio dire dall’altra parte ci segnala continuamente disagi e problemi che derivano dalla nostra condizione di stato terzo, quali sono i vantaggi di questo accordo”
Stralcio intervento Sds Beccari in Comma Comunicazioni – CGG del 13.03.2023