Tre i candidati in corsa per la poltrona di presidente di Banca Centrale, carica vacante con le dimissioni presentata da Renato Clarizia ai Capitani Reggenti il 18 giugno dello scorso anno, dimissioni che sono diventata effettive dal primo agosto.
I curriculum dei tre saranno presentati domani mattina nel corso di una riunione della maggioranza e, nel pomeriggio, ci sarà l’incontro con l’opposizione.
I nomi restano blindati fino a domani, ma qualcosa emerge circa le loro caratteristiche. Sono tutti e tre italiani e non figura nessun sammarinese. Fra i tre non figurano donne anche se nel primo listone di candidati, che erano 40, qualche professionista di sesso femminile era presente. Lo straniero vero e proprio (quello cioè non italiano) era il cosiddetto numero quattro che, inizialmente, sembrava dovesse essere anche lui presentato domani, ma l’ipotesi non ha avuto seguito, probabilmente perché non era certo accettasse di vivere a San Marino, caratteristica che è risultata molto importante nella scelta dei candidati.
Altro aspetto che si riesce a conoscere con abbastanza precisione è l’età: compresa fra i 45 e i 50 anni per quanto riguarda due candidati, mentre il terzo ha circa 60 anni. Tutti e tre hanno incarichi di prestigioso all’attivo: provengono dai vertici della Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale. Questo perché il governo ha deciso di effettuare un bando internazionale per la ricerca della persona che dovrà ricoprire la carica di presidente della Bcsm, cosa che accade per la prima volta nella storia della Repubblica: in genere venivano scelte persone che arrivassero dal panorama bancario e finanziario italiano.
Il compenso massimo che percepirà, come imposto dalla nuova legge, sarà al massimo di 150mila euro netti e questo sembra essere stato chiarito a più riprese nel corso dei vari colloqui di scrematura. con i candidati. Secondo quanto si apprende, tutti e tre i candidati hanno espresso il desiderio di vivere a San Marino proprio per essere maggiormente presenti ai lavori di Banca Centrale. Soprattutto per i candidati più giovani questo non sarebbe un incarico a fine carriera, ma un’occasione non solo per contribuire al rilancio del Paese, ma anche per arricchire il proprio curriculum.
Il nome che emergerà quale candidato alla presidenza verrà presentato al Consiglio grande e generale nella prima riunione utile di questo mese che dovrebbe essere intorno al 20, sarà infatti l’Aula a ratificare la nomina. Resterà in carica cinque anni ed è rieleggibile una sola volta. Il Resto del Carlino
