
Continuiamo con la nostra rubrica ”TRE DOMANDE A … ”. Come avete potuto leggere abbiamo iniziato con il segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti, poi abbiamo continuato con quello alla Cultura, ovvero Andrea Belluzzi. Ora è il momento di dare la parola alle opposizioni ed è per questo che abbiamo poste le tre domande a Matteo Ciacci.
Buon giorno Matteo ecco le tre domande:
1) Che voto 2022 da a questo governo e a questa maggioranza? ”Un voto insufficiente visto che le risposte non sono arrivate soprattutto a livello di riforme strutturali, sviluppo economico e di gestione della contingenza, in particolare sul tema bollette. Abbiamo chiesto di destinare parte del debito al sostegno a famiglie ed imprese più in difficoltà invece che utilizzarli per banche e consulenze inutili. Non siamo stati ascoltati, ma le cose non stanno andando bene.”
2) Governo. Secondo lei come è il suo grado di salute? ”Il Governo è da tempo in forte difficoltà, specie sui dossier più delicati come Sicurezza Sociale e gestione del debito. Ma la priorità per la maggioranza e per l’Esecutivo è la sopravvivenza politica: anche se non si produce più nulla e si litiga su tutto, si sta incollati alla poltrona per poter avere nuovi incarichi, gettoni consigliari, nomine e difendere posizioni indicibili. Noi interpretiamo la politica in maniera diversa, siamo per fare le cose.”
3) Lei che è uno dei capi dell’opposizione che cosa non ha fatto nel 2022 e che si era imposto di fare? La farà nel 2023? ”Nel 2022 abbiamo cercato di portare avanti una politica progressista, riformista che in questo momento manca nel Paese. Stando vicini alle persone, ascoltando e supportando, per esempio, i promotori del referendum sull’interruzione volontaria di gravidanza che ora è legge. Nel 2023 continueremo a chiedere, anche attraverso una raccolta firme, la chiusura della Cot per un ritorno al medico di famiglia e chiarimenti sui progetti economici del Governo che se non ben sviluppati ci preoccupano, come il Des. Proporremo, inoltre, in ambito di politica estera, San Marino come luogo di dialogo, di confronto politico, diplomatico, istituzionale, per i vari conflitti, dando l’esempio come Paese, facendo valere la nostra storia e la nostra credibilità internazionale. Infine due progetti concreti: un piano energetico per aumentare l’autonomia di sistema, un investimento sull’edilizia sociale e sul supporto alle fasce più deboli. Il 2023 sarà un anno difficile per gran parte dell’economia globale, in quanto i principali motori della crescita internazionale – Stati Uniti, Europa e Cina – stanno tutti rallentando. Dobbiamo essere pronti e non lasciare nessuno indietro.”
Marco Severini – direttore GiornaleSM