San Marino. Tribunale Oggi. Continua il processo della PUNTOSHOP. Escussi i direttori di banca. La testimonianza del Dott.Navarra, BAC

  • Le proposte di Reggini Auto

  • punto shopRiprende il processo della Puntoshop per bancarotta semplice e responsabilità degli amministratori. Alla sbarra Luigi Carattoni, Erika Muscioni, Roberto ed Emanuele Scipioni, vertici della società Puntoshop.

    Prescritto invece l’altro filone, quello della Bancarotta fraudolenta.

    Oggi vengono escussi diversi testimoni tra cui il Dott. Navarra di Banca Agricola (Vice-direttore generale Bac).

    Diamo seguito alla testimonianza del Dott. Navarra.

    Navarra: ”E’ un rapporto che è nato nel 2004 e si è portato avanti negli anni per via del fatturato importante. Nel 2008 si è avuta una crisi finanziaria della società molto importante. A quel tempo seguivo l’area corporate. I rapporti istituzionali venivano gestiti da me. Gli affidamenti sono aumentati gradualmente. Abbiamo finanziato, nel 2004, l’acquisto dell’immobile, di circa 3,3 milioni di euro con un anticipo di Punto Shop 900.000 quindi l’erogato è stato di 2.4 milioni di euro. Nel 2005 il fatturato di Puntoshop era di 18 milioni di euro. Nel 2006 il fatturato è stato di 41 milioni con un visto scoperto arrivato ad un milioni. Nel 2007 il fatturato arriva a 54 milioni. la banca consente un aumento di fido importante per circa 2 milioni, poi abbiamo affidato anche l’altra società che è Boomerang per 2 milioni di euro, un attività di servizi del gruppo che curava gli incassi. I rapporti erano frequenti, di seguirlo passo passo. Mensilmente ci vedevamo. Nel 2008 si vede una certa flessione di carattere finanziario. Lo vedevamo dalla movimentazione del rapporto, dove si vede una certa difficoltà nel far fronte ai pagamenti, tipo gli stipendi. Non entravano abbastanza soldi per far fronte ai pagamenti, anche se di soldi ne entravano abbastanza. L’ultimo ampliamento per Punto-Shop risaliva a febbraio 2008, in occasione della consegna del Bilancio 2007 emerse un consistente calo di fatturato di Puntoshop passando da 54 milioni a 40 milioni. In occasioni di colloqui ricordo che Scipioni Roberto manifestò nuove prospettive per PuntoShop in riferimento a nuovi settori, a nuovi canali di mercato tipo le tabaccherie. Però quel progetto s’interruppe.

    Alla richiesta di nuovi crediti, il Direttore Generale chiese una Due Diligence per capire la situazione reale. E’ stata la Bac a chiedere una verifica da parte di un professionista esterno che andasse a fare una ricognizione su quello che era, in quel momento, la società. Trovammo una differenza di circa una ventina di milioni di sbilancio. C’era quindi una differenza importante tra i dati comunicati e quelli reali, che trovò il professionista. La verifica fu effettuata dallo Studio Boldrini di Rimini. 

    E proprio in conseguenza dell’esito di tale verifica (che evidenziò una sovrastima dell’attivo di circa 20 milioni di euro) che Bac decise di revocare gli affidamenti come da nota che allegai. Sulla base di quanto stabilito internamente in BAC, quando l’affidamento supera un milione di euro la verifica dei rapporti viene fatta semestralmente. Sicuramente è stata fatta per Punto-Shop e per Boomerang. Proprio perché la verifica era semestrale la revisione del rapporto sia stata fatta sia esaminando il Bilancio provvisorio che quello definitivo. Furono sia i protesti che la relazione di Boldrini a farci prendere la decisione di togliere i fidi.

    Non ho mai parlato con altre banche dell’esposizione di Punto Shop e Boomerang, ma mi sono fidato solo dell’elenco degli affidamenti come da elenco presentato dalla stessa Boomerang. Nel settembre 2008 abbiamo avuto contatti con le altre banche della piazza quando è emersa questa situazione debitoria. Noi avevamo un esposizione la stessa esposizione verso Punto Shop dell’Unicredit, e pertanto ciò ci confortava. 

    Queste linee di credito erano garantite da Scipioni Roberto per PuntoShop Spa., ma non ricordo la Boomerang da chi fosse garantita. Erano garanzie fideiussorie in quanto avevamo visto che aveva delle proprietà immobiliari. 

    Il debito dopo aver tolto i fidi si cristallizzò e non vi fu nessun rientro parziale.”