San Marino. In Tribunale processo al sammarinese Gianluca Pelliccioni . Gendarmeria: ”usava la scansione del timbro e della firma dell’avv.Ragini per ripulire i documenti di una macchina rubata nelle Marche”

il sammarinese Pelliccioni GianlucaPrima udienza questa mattina del processo relativo al procedimento n. 245/RNR/2013 che vede alla sbarra il sammarinese Gianluca Pelliccioni, già noto alla Gendarmeria per aver fatto parte della ”banda delle biglie” e alla rapina al Reptilarium di San Marino Città dove era stata rubata addirittura una scimmietta.

Pelliccioni è accusato di aver contraffatto la firma e di aver scansionato il timbro del notaio Joseph Ragini per preparare dei documenti da utilizzare per la vendita di una Maserati spider rubata nelle Marche.

Da quello che sono state le testimonianze del processo di oggi (dove sono state sentite due dipendenti pubbliche che lavorano all’ufficio automezzi, la titolare dell’agenzia di pratiche auto Lidia Macina, un dipendente dell’agenzia tale Maurizio Maestri, l’avvocato Joseph Ragini, Alessandro Lettoli intestatario a sua insaputa del contratto di vendita e il gendarme Aster Casali) il quadro è abbastanza chiaro anche se solo la sentenza di primo grado potrà dare una corretta versione definitiva dei fatti.

Dalla testimonianza del gendarme Casali, che ha ricostruito in maniera impeccabile quanto è accaduto e ha eseguito indagini veramente di alto livello, Pelliccioni era collegato a due persone; un certo Colonna Mattia di Riccione ed un certo Levack David che abitava in Veneto ed era uso frequentare campi nomadi.

In questo articolo non possiamo scrivere che cosa hanno detto i vari testimoni anche perché l’udienza è stata rinviata al 6 aprile dove verrà escussa anche la sig.ra Federica Amici, allora fidanzata del Pelliccioni, che di fatto ha pagato la pratica del passaggio di proprietà farlocco all’ufficio Automezzi.