San Marino. Tributaria, Valentini (Dc): “Il Congresso è il primo a non rispettare le leggi”

Il mestiere di osservatori ci ha portato a registrare, negli ultimi tempi una strana tendenza. Da un lato si dà risalto e si ingigantiscono il più possibile questioni di nessuna importanza per i cittadini mentre dall’altro si minimizzano questioni vitali declassandole a pettegolezzo giornalistico. Crediamo sia importante, arrivati a questo punto, ricordare alla cittadinanza che il Paese ha bisogno di uomini istruiti e formati al bene, non soltanto di uomini bene-educati. Chi è formato al bene sa che prima di tutto vanno difese le istituzioni. E’ la conclusione alla quale è arrivato anche il consigliere del Pdcs Pasquale Valentini in una interessante riflessione pronunciata in Consiglio Grande e Generale nel comma comunicazioni. “E’ giusto – ha affermato – l’appello della Reggenza a utilizzare toni consoni all’Aula ma una volta che si consente al Congresso di Stato di non rispettare le leggi, di prevaricare continuamente l’ordinamento, non ci si può meravigliare che i toni siano poco rispettosi e aggressivi. Il primo a non rispettare le istituzioni qui è lo stesso governo, il resto viene di conseguenza”. Il riferimento è a uno dei tanti casi che si sarebbero verificati e che il consigliere Valentini si è sentito di segnalare alla Reggenza. “Non c’è la volontà, anzi dispiace, di mettere le persone al pubblico ludibrio. Ciò è però quel che succede quando la legge non viene rispettata e vengono fatte delle forzature. Nel caso specifico il Congresso di Stato ha nominato una persona non residente nel ruolo di dirigente del Tributario quando la legge dice che ciò non è consentito. A quel punto il Congresso di Stato va a cercare in una legge del 2012 la possibilità di incaricare persone di chiara fama (per intenderci uno Sgarbi cui si dà l’incarico di rilanciare il museo). In questo caso la persona di chiara fama è una assistente a contratto. Il tutto viene portato in commissione e votato a maggioranza senza che la Commissione esteri abbia facoltà di concedere per legge quel tipo di residenza. Ne consegue che così facendo le commissioni possono fare anche quel che non è previso purché siano tutti d’accordo tra loro”. Valentini è anche tornato sul clima di collaborazione che ha portato all’approvazione del salvabanche. “Va bene la condivisione ma ci sono delle realtà che hanno una responsabilità istituzionale che non ci si può inventare. Realtà che devono avere la capacità di trovare soluzioni. Per nove mesi abbiamo assistito un soggetto in coma e poi negli ultimi giorni abbiamo trovato un meccanismo per salvarlo. E’ grave se in ospedale il chirurgo dice di fare un’assemblea per salvare il paziente perché lui da solo non ha la soluzione in mano per intervenire”. A salvataggio avvenuto può quel chirurgo rimanere in ospedale?

Repubblica Sm