Ecco quello che ha trovato una sammarinese nel merluzzo appena comperato e che è stato oggetto, su facebook nel noto sito ”San Marino Risponde”, di una interessante discussione. Si tratta di un parassita presente su alcuni pesci dal nome particolarmente difficile e cioè anisakis.
Se non sapete che cosa sia ma siete amanti di sushi, sashimi, carpacci e comunque di preparazioni basate sul pesce crudo, fareste bene ad informarvi, perché si tratta di un parassita che può causare una grave peritonite, e farvi finire in sala operatoria in urgenza a rischio della vostra stessa vita.
L’anisakis è essenzialmente un verme. È un nematode, quindi un verme cilindrico, che si differenzia dai vermi piatti come le tenie; è un animale, quindi non un batterio o un virus, ed è classificato come parassita.
Gli ospiti di anisakis sono animali che non mangiamo, come i cetacei, orche e altri cetacei carnivori, soprattutto, o meglio il loro intestino, sono l’ambiente di vita ideale di questo verme che lì trova una compagna e si riproduce, facendo le sue uova. Le uova finiscono in mare, con gli escrementi del cetaceo, e lì si schiudono facendo uscire tanti piccoli vermi che vengono letteralmente ingeriti dai pesci che noi mangiamo.
Wikipedia ne parla in maniera approfondita nella sua pagina che potete consultare cliccando su questo link https://it.wikipedia.org/wiki/Anisakis
Per difenderci da questo problema possiamo agire cuocendo il pesce, perché la cottura cuoce il verme, che muore. E va fatto, perché si tratta di un parassita molto diffuso nel nostro mare Adriatico.
Da anni si studia questo problema che tuttavia non si può risolvere (perché sarebbe impossibile eliminare il verme dal mare) ed hanno trovato una soluzione per evitare la cottura, per chi il pesce vuole mangiarlo crudo: il congelamento, ovvero l’abbattimento con temperature molto basse. Infatti per legge i ristoranti viene imposto che il pesce, prima di consumarlo crudo, sia congelato per almeno 24 ore, tempo che riesce ad uccidere il verme.