Ieri la lettura della sentenza di appello relativa ad un caso che trattava di una presunta truffa ai danni della previdenza svedese e il riciclaggio di denaro ritenuto di provenienza illecita. La donna, Sara Louise Heléne Johansen Gergeo, è stata accusata di aver ostacolato l’accertamento dell’origine illecita dei fondi che erano stati occultati su un conto corrente aperto presso una banca sammarinese.
Nel paese scandinavo, questo caso ha visto una serie di procedimenti che hanno interessato anche il compagno dell’imputata, il quale a San Marino ha dovuto rispondere di riciclaggio. Nel primo grado di giudizio la donna è stata condannata a 5 anni di reclusione, una multa di 45.000 euro e alla confisca del denaro già sotto sequestro, 1.450.000 euro.
Dopo l’udienza di appello celebratasi lo scorso 20 dicembre, la sentenza di primo grado è stata riformata e la donna è stata assolta dal giudice di appello perché non è stato riscontrato sufficientemente l’elemento psicologico del reato, ovvero la mancanza di prove a sufficienza in ordine al dolo.
Tuttavia, è stata confermata la confisca di 1,4 milioni di euro, che quindi il giudice di appello, il prof. Brunelli, ha riconosciuto come di provenienza illecita. Il denaro dovrebbe essere incamerato all’erario sammarinese. E’ possibile tuttavia un ricorso in terza istanza, considerata la nuova legge che prevede esplicitamente il ricorso al terzo grado di giudizio in caso di confisca senza condanna.
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