San Marino. Tullio Giacomini: “Ho 88 anni e fra qualche settimana mi sposo a Palazzo Pubblico”… Ma, questa volta, non è l’ennesima “tulliacciata”. … di Enrico Lazzari

Protagonista di scorribande al fianco nientemeno che di Marzio Ciano, protagonista più gogliardico che davvero golpista dei noti fatti sammarinesi di Rovereta, Ideatore del “quotidiano internet” (Sì – San Marino Italia, primo al mondo distribuito via fax) quando internet, ancora, non c’era! Protagonista, addirittura, di una famosa canzone di Ornella Vanoni, il cui titolo (Rabbia, libertà, fantasia) già da solo, sa carpirne l’essenza fra le altissime e profonde montagne russe che rappresentano il percorso della sua non certo noiosa vita.

Protagonista a Candelara -dove il padre era medico condotto- da ragazzino; protagonista in Roma quando Via Veneto era quella Via Veneto, protagonista in Pesaro e, soprattutto, sempre protagonista -anche quando sceglieva “l’esilio”- in San Marino.

Sempre protagonista ieri e altrettanto protagonista “domani”, quando alla bellezza di 88 anni scenderà le scale di Palazzo Pubblico abbracciato alla sua novella sposa! Tullio Vittorio Giacomini, sammarinese, il 22 novembre convoglierà a nozze con Francesca Brugnettini, pesarese, da oltre 23 anni sua compagna, sua “madre”, sua “sorvegliante”, sua “musa ispiratrice”.

Lui è uno che ti incanta, è il predone che cavalca la tua malinconia. E’ il poeta, chitarrista, che ti invita sulla luna. E’ il bambino che ogni notte inseguirai… E’ il mago che ti invita ad un ballo di sogni e di stelle. E’ l’impossibile, è rabbia libertà e fantasia!”… E’, in pratica, Tullio, “Tulliaccio” per  i tantissimi amici che può vantare e fra i quali sono orgoglioso di essere.

Nipote di quel Gino Giacomini che fu padre del socialismo sammarinese, ebbe in Marzio Ciano, il nipote di Benito Mussolini, il suo più grande, mai dimenticato amico. E proprio al nipote del Duce, ancora oggi, alla vigilia delle sue nozze, riserva un rimpianto: come testimone di nozze avrei voluto -ha dichiarato- “sicuramente Marzio Ciano”, con il quale avevo “un grande rapporto andato avanti tantissimi anni, eravamo amici veri”.

E’ un uomo d’altri tempi Tullio. Di altri e di altri ancora, ma a suo agio in ogni era, in ogni epoca, in ogni luogo e in ogni contesto.

Devo tanto all’amico Tullio, soprattutto la crescita nel mondo del giornalismo, dove fui traghettato proprio da lui nel lontano 1993, nell’incredibile avventura di “Sì, San Marino Italia”. E la stessa San Marino, in fondo, gli deve tanto. Arrivò a promuovere la Repubblica -presentata come una sorta di Eden terrestre- addirittura sul palco del Maurizio Costanzo Show.

Auguri Tullio! Auguri Francesca! Sono certo che il prossimo 22 novembre il Palazzo si riempirà di sammarinesi che non vorranno perdersi l’ennesima “tulliacciata” che, però, “tulliacciata” -questa volta- non è. Il matrimonio, infatti, appare null’altro del naturale epilogo, dopo 23 anni di vissuti insieme, di un rapporto profondo.

Enrico Lazzari