San Marino. Turismo moribondo, calo del 9% dal 2014. L’afflusso turistico è stato pari a 724.662 visitatori, nello stesso periodo del 2014 se ne registrarono 796.752.

turisti per casoI dati sammarinesi si inseriscono in uno scenario che vede anche la Riviera romagnola in evidente difficoltà.

Il Turismo sammarinese è in difficoltà, e lo stesso comparto lamenta il fatto che non si batte un chiodo, per fare un riassunto spicciolo.

Nei primi sei mesi del 2015 infatti, l’afflusso turistico è stato pari a 724.662 visitatori, -9% rispetto allo stesso periodo del 2014 quando i visitatori sul monte furono 796.752 (fonte bollettino di statistica sammarinese).

Numeri importanti per la piccola Repubblica abituata in sostanza a campare con l’indotto di questo settore.

Solamente il mese di maggio ha registrato un numero di presenze maggiore rispetto al 2014 e per quanto riguarda il turismo di sosta, il primo semestre 2015 ha fatto registrare 22.037 arrivi (-35,0% rispetto al 2014) per un totale di 35.157 pernottamenti (-34,0%).

“Male, molto male” è questo il refrain che si sente tra le contrade del centro storico di Città, cuore ormai moribondo della capitale sammarinese.

“Non c’è nessuno -lamenta una commerciante- in certi giorni è desolante lavorare e nei giorni in cui si vede qualche turista entrare in negozio non vendiamo niente”.

“Ormai siamo nel pieno della stagione -afferma un altro esercente- e gli affari vanno a rilento, molto a rilento”.

Nei giorni scorsi il segretario di Stato al Turismo Teodoro Lonfernini aveva affermato su queste pagine: “La crisi del movimento russo collegata alle note vicende dell’aeroporto Fellini, alla svalutazione del Rublo e alla crisi economica ha prodotto un calo consistente di visitatori sul territorio della Repubblica di San Marino. I dati dei flussi registrati nel primo trimestre dell’anno testimoniano una tendenza negativa”.

E quelli emessi martedì dal centro dati e statistica del Titano oltre a fare da conferma aggravano il carico di assenze registrate.

“Le politiche turistiche legate alla promozione del territorio, all’incentivazione di manifestazioni di un certo rilievo e allo sviluppo di specifici accordi commerciali -si legge sul Programma economico del Governo- sono la risposta alle difficoltà che il settore turistico sta vivendo, difficoltà che purtroppo non dipendono strettamente da condizioni interne bensì da dinamiche internazionali”.

Ma a oggi pare che non siano efficaci a portare a compimento il proprio scopo.

I dati di San Marino si inseriscono in uno scenario turistico che vede anche la Riviera romagnola in evidente difficoltà.

“Le potenzialità del settore turistico -riporta il Programma economico- devono essere considerate un elemento strategico per la stabilità economica e sociale del Paese, in grado di promuovere la crescita economica, l’occupazione e lo sviluppo. Le iniziative messe in campo dovranno essere in grado di convertire i dati sopra riportati e devono necessariamente attirare un numero sempre maggiore di visitatori ed estendere la durata media del soggiorno.

Attraverso azioni concrete si deve cercare di sviluppare sempre più un turismo di sosta che sia slegato dalla stagionalità, un turismo che sia svincolato dalle logiche di attrattività escursionistica e che possa essere efficacemente proposto non solo sul mercato italiano ma anche sui mercati internazionali. Il 2016 deve rappresentare l’anno in cui si continuano a perseguire tali obiettivi, in linea con quanto stabilito negli anni precedenti”.

Quindi gli occhi sono già puntati verso la prossima stagione, sperando per l’economia sammarinese che i prossimi mesi riescano a compensare la flessione del primo semestre.

Marco Bollini, La Tribuna