Prove di ripresa dopo due anni di Covid. È tanta la voglia di uscire, di stare in compagnia, di godersi una vacanza che per qualche giorno ci si dimentica di tutto. Non si pensa allo sconforto del lockdown, non si guarda all’inflazione, né ci si lascia travolgere dalle preoccupazioni per la guerra in corso.
E il turismo ricomincia. Il costume nello zaino per godersi un po’ di spiaggia, e anche la sciarpina perché ogni tanto soffia un vento ancora un po’ freschino. È la stagione degli ossimori: c’è chi è con i sandali, chi con il piumino.
San Marino segue la scia delle città d’arte, delle località marittime o montane. È una meta sempre molto apprezzata per la gita di un giorno, o anche mezza giornata. Basta che non piova. E quest’anno le festività pasquali hanno riservato un clima primaverile un po’ frizzante, ma stabile. Per cui, tutti in giro. Poi qualcuno si ferma anche per una notte, al massimo due. Ma ancora sono pochini…
I parcheggi invece sono tutti pieni, fino a Fonte dell’Ovo e giù a Borgo, le strade affollate e multicolori, gli idiomi sono i più disparati, diversi gli stranieri. Gli operatori invece non tutti sembrano pronti e qualcuno difetta di organizzazione. Gli uomini della sicurezza a far la ronda su tutte le strade.
È troppo presto per qualsiasi bilancio, tuttavia le prime analisi sono sicuramente positive, anche da parte degli operatori. C’è chi fa il tutto esaurito, chi non ci riesce, come del resto è sempre successo. Le cronache del Titano registrano la querelle tra Federalberghi e la Segreteria Turismo alla vigilia delle festività, e poi le lamentele dell’USC nel giorno di Pasquetta. Niente di nuovo sotto il sole. Sul settore turistico, le infrastrutture, i servizi, il contenzioso tra la politica e le associazioni di categoria, è sempre aperto da anni. Forse bisognerebbe rinnovarsi un po’: sia come cultura turistica, sia come programmazione. Rimini è molto più avanzata rispetto al Titano, ha investito moltissimo in infrastrutture, viabilità, organizzazione, eppure ogni giorno leggiamo sui giornali di problemi non risolti, di disagi, o di aspettative deluse.
Alla fine, quello che conta sono sempre i dati forniti dai flussi. Perché se la gente gira e si muove, vuol dire anche che consuma. E questo muove l’economia, generando un indotto importante per tutta la zona. Con la Pasqua e il weekend lungo del 25 aprile, il settore turistico si prepara dunque ad archiviare il periodo di magra e a tornare a respirare. Molto incoraggiante è anche il ritorno dei turisti stranieri, ormai in movimento da tutto il nord Europa. Nonostante il caro prezzi, la benzina sempre oscillante tra qualche nuovo record o poco sotto, le bollette sempre più salate, ci sono tutti i presupposti perché il settore turistico ritorni ai volumi del pre-Covid.
Mancherà il turismo russo, soprattutto quello di lusso, molto presente anche sulla riviera adriatica. I big spender che avevano cominciato a frequentare l’Italia dopo le vacanze di Putin in Sardegna, ormai una ventina di anni fa, rappresentano una fetta di mercato molto importante. Però si può sperare negli americani e nei cinesi, che comunque amano le città d’arte, le località modaiole della riviera e anche i ristoranti di lusso.
Arriveranno turisti emiratini? San Marino ci spera molto, a seguito della sua presenza all’Expò di Dubai e dei tantissimi contatti intercorsi con numerosi soggetti istituzionali ed economici. Si vedrà se il Titano è stato promosso come meta e se questa è diventata appetibile per un turismo sicuramente molto particolare ed esigente.
Poi tra qualche settimana cominceranno gli eventi. Si parte a maggio, con il raduno degli alpini, che per un giorno saliranno a migliaia sul Titano. Sarà uno spettacolo da non perdere, anche per i residenti. E così, intanto, la stagione va…
a/f