San Marino. Turismo post Covid: per la vera ripresa bisognerà aspettare il 2023. Intanto la Repubblica gioca le sue carte … di Alberto Forcellini

Come impatta la percezione del rischio derivante dalla pandemia nei turisti e negli operatori? Il dato rilevato in maniera scientifica da tecnici ed esperti è uno solo: l’incertezza.

Incertezza che frena il turista perché non sa dove andare per stare sicuro, quali regole dovrà rispettare, quanto potrà fermarsi senza che arrivi qualche altra restrizione. Incertezza per gli operatori commerciali che di fronte alla restrizioni improvvise perdono le materie prime acquistate e le prenotazioni (quindi soldi), e che nel lungo periodo, licenziano. È quasi meglio confrontarsi con i vincoli: sapere che si deve stare chiusi una settimana, o in certo orario, consente di programmare e di organizzare il lavoro.

Il quadro di incertezze a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni, non ha bloccato solo il turismo e l’immenso indotto che genera, ma in qualche maniera ha frenato qualsiasi tipo di programmazione obbligando un po’ tutti a ragionare sull’evoluzione che ha caratterizzato l’intero settore. Per gli esperti e gli studiosi del turismo, questo è il momento di studiarne le modificazioni avvenute specialmente dopo il 2000 e da qui ripartire per capire il turismo del futuro.

Un’analisi dei flussi e delle loro modificazioni è stata proposta dai professori Manuela Presutti e Francesco M. Barbini dell’università di Bologna che hanno curato un ciclo di formazione, ricerca e approfondimenti per il nuovo Desk di Rete. Il caso San Marino è emblematico perché ha registrato il dimezzamento degli afflussi turistici anche prima della pandemia: dai 3 milioni e mezzo annui fino alla fine del Novecento, a cifre che non arrivano mai ai 2 milioni di presenze negli anni 2000.

Le ragioni sono molteplici: dalla mancanza di investimenti in infrastrutture alla carenza di informazioni. Oggi la comunicazione è più curata e dinamica, ma ancora non si trova scritto da nessuna parte cosa si può fare a San Marino in un giorno, due giorni, tre giorni. In qualche maniera viene così privilegiato il turismo escursionistico, quello di poche ore, e se qualcuno si ferma, va in giro fuori confine. La pubblicità di questo o quell’evento non riesce a colpire turisti sempre più preparati e indirizzati ad organizzarsi la vacanza su misura.

Primo consiglio: dimenticare il turismo di massa. Oggi, ogni persona si affida al web per cercare la risposta ai suoi gusti e alle sue esigenze. C’è il turismo esperienziale, culturale, green, religioso, enogastronomico, familiare, termale, del mare, della montagna, degli agriturismo, dei vecchi borghi, eccetera, eccetera. Una destinazione organizzata e composita con strutture ricettive per ogni tipologia e fascia di età, come quella riminese, può intercettare molte esigenze.

San Marino, che ha pochi alberghi e poche infrastrutture, deve decidere quale tipologia turistica vuole attirare. Dalla sua, ha un’identità molto forte e originale, ben diversa dalle decine di borghi antichi da cui è circondato. Con i quali, comunque, sarebbe importante collaborare e interagire. Recentemente, San Marino ha messo in piedi un cartellone di eventi assai diversificato, che attira interesse e pubblico soprattutto di sera, quando la Capitale si svuota. In un’estate ancora funestata dalle incertezze del Covid e delle sue varianti, è sicuramente una nota a favore.

Un segmento turistico importante è quello del wedding, sul quale sono stati avviati progetti di rilievo e che potrebbe portare un turismo di nicchia e di qualità, capace di muovere servizi e professionalità di eccellenza. Come quello che dovrà arrivare quando la sede PAM diventerà pienamente operativa. In entrambi casi, più che il web, sarà il passa parola a promuovere la destinazione San Marino.

Nel frattempo, il turismo vaccinale, i voucher vacanza, gli eventi (anche di grande richiamo) stanno portando linfa ad un settore che sta cambiando notevolmente. La ripresa vera, dicono gli esperti, ci sarà nel 2023, quando si potrà dire con sufficiente ragionevolezza, di aver sconfitto la pandemia. Se San Marino saprà mettere a frutto i buoni segnali che cominciano ad arrivare, se riuscirà a programmare e pianificare le sue proposte, realizzando quella che si dice destagionalizzazione, se riuscirà a convogliare progetti, risorse e investimenti verso settori di nicchia, sicuramente il turismo tornerà ad essere una delle voci più importanti dell’economia della Repubblica.

a/f