Sarà applicata con rigidità una norma che obbligava la categoria a chiedere un permesso per viaggi all’estero.
Non penso che la crisi Ucraina possa frenare il turismo classico dalla Russia”. Forse non è una ipotesi ma solo una speranza quella di Emanuele D’Amelio, dell’Usot che aggiunge: “Consideri che il turista che viene da noi almeno a quanto mi risulta dall’esperienza passata, non è un militare. Sono persone di tutt’altra tipologia. Viaggia con i Tour Operator, viaggia a prezzi low, non credo proprio che il divieto posa frenare il loro arrivo”.
Una speranza dell’Usot che cozza con la circolare del ministero dell’Interno di Mosca che vieta ai militari di espatriare fino a tempo indeterminato. Un varcare i confini verso 150 destinazioni: tra queste anche Italia e San Marino.
Da prime stime si calcola che sarà un divieto che colpirà quattro milioni di potenziali viaggiatori. Da rammentare che il divieto non è di questi tempi, ma datato anche se i permessi erano concessi con facilità.
Ora la situazione ucraina sembra aver rispolverato un storia antica, quella della “guerra fredda”. Un blocco potenziale, almeno a sentire i responsabili dell’Usot, di cui è difficile quantificare eventuali ripercussioni negative.
Che in Russia si stia affrontando in maniera “dura” la crisi ucraina è confermata da un altro fatto: il giro di vite sempre più stretto per Internet all’interno del pacchetto di leggi anti terrorismo voluto da Putin e approvato ieri dalla Duma, il parlamento russo: i server dovranno aver sede in Russia… Ed ancora.
Nel marzo scorso scattò l’Anno incrociato del Turismo Italia-Russia che sta per concludersi.
E se il blocco ai ‘militari’ dovesse registra- re un calo significativo di arrivi vanificherebbe quegli accordi italo- russi con ovvio danno anche per l’economia sammarinese.
Un anno fa si ufficializzarono anche alcuni dati significativi: i russi arrivati sono stati 800 mila nel 2012; mentre il flusso in senso opposto fu di 120 mila italiani che hanno visitato la Russia. I russi, si è stimato, hanno speso un miliardo di euro con una cresciuta del 250% spalmato in un quinquennio. Da annotare che i turisti russi avrebbero speso nel corso del 2012 di 25 miliardi di euro.
Come ricordò allora il Direttore Generale dell’Enit, il romagnolo Andrea Babbi: “Il turista russo è oggi il ‘top spender’ con una spesa, secondo dati di Federalberghi, di 194 euro al giorno, rispetto ai 152 dei giapponesi e ai 114 degli americani”. Insomma il russo è considerato un ottimo cliente.
Sottolineata pure l’esigenza di una attenta promozione per non disperdere i relativi flussi turistici verso l’Italia: “Raddoppiati nel corso dell’ultimo decennio e destinati (sempre secondo le previsioni dell’Enit, ndr) ad un ulteriore raddoppio nel prossimo triennio”. Un incremento che l’Ucraina sembra poter stoppare: il divieto ai militari di espatriare per viaggi ora è più stringente. Da calcolare quanti, tra i 4 milioni di potenziali turisti in divisa, sarebbero scesi in Italia e specificatamente a Rimini e San Marino. La Tribuna
gmf