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  • San Marino. Tutta la bellezza del teatro nella stagione di prosa 24/25 prossima al via … di Angela Venturini

    Il teatro è il paese del vero e dell’immaginario, delle emozioni e della bellezza perché è l’unica forma di interazione vera che è rimasta oggi. Si chiama spettacolo dal vivo perché resiste al confronto tra il pubblico e l’artista e tra gli spettatori stessi. In qualche maniera è lo stesso legame che intercorre tra l’organizzazione del pensiero mitico e quello della storia, come dimostra l’orso, scelto come immagine iconografica della stagione di prosa 24/25. È l’orso leggendario ammansito dal San Marino, alle origini della vita e delle tradizioni della Repubblica. 

    C’è una grande carica di valori (e perfino di commozione) nella presentazione del nuovo cartellone di prosa, durante una conferenza stampa che è anche una sorta di saluto e di omaggio a due personaggi degli Istituti Culturali che stanno per andare in pensione: il direttore Paolo Rondelli e la responsabile del settore Arti performative Marilena Stefanoni. A sostituirla ci sarà Ludovica Valli, direttamente proveniente da Santarcangelo dei Teatri, mentre Testaj andrà a sostituire Rondelli. 

    Innanzi tutto c’è il valore di una tradizione teatrale che è cardine dell’intero sistema culturale sammarinese, come sottolinea il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini. Il quale conferma anche la volontà della maggioranza di continuare ad investire risorse in questo settore, che si contraddistingue sempre per la qualità delle sue proposte e perché ogni investimento in cultura è ben speso ai fini della crescita dell’intera comunità. 

    Ad entrare nel merito, sono Paolo Rondelli, Vito Testaj e Marilena Stefanoni, che a più voci declinano la qualità artistica come denominatore comune di spettacoli tra loro assai diversificati, sia per accontentare un pubblico eterogeneo, figlio di una nuova generazione di spettatori; sia per connettere la tradizione del teatro classico con le nuove proposte. Idee articolate e qualificanti, mirate a costruire un pensiero attivo, che è anche il pensiero critico, tipico di una società partecipe.  

    Prosa, danza, musica, teatro civile e ricerca, ma anche teatro fuori dal teatro con la rassegna “Sguardi oltre la scena” che porterà gli spettatori in spazi diversi rispetto a quelli teatrali, quasi a tirare un ideale filo di continuità con il progetto della scorsa estate: “Tracce poetiche in luoghi desueti”, che ha avuto un incredibile successo. E per facilitare il pubblico nella propria scelta, si potranno acquistare uno o più carnet che offrono la possibilità di scelta tra i diversi cartelloni, creando una sorta di incastro tra gli spettacoli più graditi. 

    Già l’inizio della stagione offre, al teatro Titano, un omaggio ad Eleonora Duse nel centenario della sua morte con l’opera “Non sentire il male”. Un’icona del palcoscenico globale interpretata da un’Elena Bucci formidabile nel tratteggiare una donna che non era solo un’artista, ma anche una grande imprenditrice, fragile e forte insieme, che rivoluzionò i canoni dello stile e della femminilità. 

    Sempre al Titano, un appuntamento con la grande Storia. Una vicenda che si sente l’urgenza di raccontare a teatro, cento anni dopo l’assassinio dell’onorevole Giacomo Matteotti per mano fascista, come recita il titolo: “Matteotti (anatomia di un fascismo)” con Ottavia Piccolo accompagnata dai solisti dell’orchestra Multietnica di Arezzo. 

    Per l’anno nuovo, al Titano, ecco arrivare “Princesa”, che per molti è il titolo di una famosa canzone di Fabrizio De André. Ma pochi sanno che la canzone parla di una persona realmente esistita, un ragazzino che non si riconosce nel suo corpo, e fin dalla piccola età vuole essere una ragazza. Il suo lungo e doloroso viaggio alla ricerca di un’identità è magnificamente interpretato da Vladimir Luxuria

    E poi: “L’Angelo della Storia”, con la compagnia Sotterraneo. Una pièce che assembla aneddoti storici di secoli e geografie differenti, gesti che raccontano le contraddizioni di intere epoche, azioni che suscitano spaesamento o commozione, momenti che in una parola potremmo definire paradossali.

    Ad inaugurare il programma del teatro Nuovo di Dogana, “Kind of Miles” che porta sulla scena uno dei più grandi jazzisti odierni come Paolo Fresu e la sua tromba, insieme ad altri 7 musicisti in grado di evocare e ricreare l’universo visionario di Miles Davis. 

    Un altro mostro sacro del teatro come Michele Placido porterà in scena “Trilogia di un visionario” un vero, immenso omaggio a Pirandello con tre opere: “Lettere a Marta, L’uomo dal fiore in bocca e La carriola. La locandina è piuttosto lunga, ma non si può non accennare all’appuntamento con “Renzo Rubino & la Sbanda” un concerto tra il pop e la musica bandistica, che tra l’altro verrà interpretata dalla formazione sammarinese San Marino Concert Band

    La campagna abbonamenti avrà inizio presso il teatro Concordia lunedì 21 ottobre e proseguirà fino al 26, dalle 17 alle 20. I biglietti per i singoli spettacoli si potranno acquistare da martedì 29 ottobre sul sito sanmarinoteatro.sm oppure tutti i giovedì dalle ore 17 alle 20 presso il Concordia. 

    Angela Venturini