San Marino. Tutti i ‘collegamenti’ di Duso

Il capitolo delle analogie del caso Asset con la vicenda della cuneese Bene Banca è l’ennesima conferma di come l’istituto sia stato fatto chiudere con decisione presa a priori che non ha tenuto in alcun conto i suoi numeri e i dati che ne attestavano lo stato di salute. Il che ancora una volta suscita un inquietante interrogativo: il Paese è stato amministrato in rappresentanza e in difesa di interessi esteri? Il sistema economico e la vita politica del nostro Stato è eterodiretto? Domanda alla quale ha cercato di dare una risposta anche il giudice Morsiani nell’ambito delle proprie indagini. “In riferimento alla assegnazione di consulenze – è scritto in una delle sue ordinanze – la polizia giudiziaria annota come, anche in relazione ad un esperto esterno incaricato di attività nell’ambito della amministrazione straordinaria a carico di Asset Banca, Giambattista Duso – il quale, unitamente a Tibor Szép (SisCo sistemi di controllo sas di Tibor Szep & C.), sottoscrive in data 21/04/2017 la relazione denominata “Relazione di Sintesi per Asset Banca” – emerge un curriculum dal quale risultano incarichi di “Responsabile della pianificazione strategica programmazione operativa dell ‘Area Corporate” all’interno di MPS Gruppo Montepaschi; del resto, il dotto Duso viene ricollegato al progetto denominato “Turnaround, dedicato alla creazione di una nuova piattaforma di gestione del credito anomalo, in collaborazione con Polis Sgr, Banca IFIS spa ed altri soggetti e primari operatori del settore, società fondata nel 2015 con amministratore delegato tale Roberto Venturini”. Prosegue l’ordinanza del giudice Morsiani: “In un messaggio di posta elettronica
del 22.l1.2016, che la polizia giudiziaria attribuisce ad un invio dalla struttura di Advantage Financial a Lorenzo SAVORELLI, e che in ogni caso riporta elementi di correlazione rispetto alla società riconducibile al Presidente Confuorti, i nominativi di Tibor e Duso vengono esplicitamente riportati; ciò avvalorerebbe l’ipotesi che il Presidente Confuorti abbia effettivamente potuto influire non solo sulla nomina del direttore generale di BCSM, e per il tramite di questo sulla organizzazione del COOVIG, ma abbia altresì visto l’inserimento di uomini di propria fiducia nell’ambito del commissariamento di Asset Banca”. E’ inquietante come alla luce di questi elementi anziché interrogarsi seriamente su cosa ha portato alla chiusura di Asset Banca, maggioranza e governo si mostrino sempre più determinati a voler portare avanti azioni punitive nei riguardi dei suoi ex vertici. Solo la settimana scorsa la commissione finanze è stata nuovamente trasformata in un teatro di guerra e pur di togliere la possibilità agli ex dirigenti di Asset di rientrare in possesso dei propri soldi si è presentato un emendamento al progetto di legge per la tutela degli ex correntisti che di fatto pone le condizioni perché non venga restituito più nulla a nessuno. Ciò dà la misura di quali siano le priorità di chi detiene la cloche di un Paese ormai sull’orlo del baratro.

Repubblica Sm