Anche il Tribunale di Rimini, in tempi di emergenza sanitaria, si organizza, mutando lo storico modo di fare udienza.
Ieri mattina nessuno in aula tranne il Giudice, che si è collegato per una convalida dell’arresto di un cittadino albanese tramite videoconferenza con tutte le parti; pubblico ministero, difensore e arrestato si trovavano davanti ai propri pc (l’arrestato presso la Caserma dei Carabinieri).
Al cittadino albanese è stata concessa una linea telefonica riservata con cui poter dialogare con il proprio difensore, avv. Chiara Temeroli del foro di Rimini, la quale si è collegata telematicamente dalla sua abitazione sammarinese nella quale risiede.
Oggetto della convalida la cessione di cocaina che l’albanese ha venduto a un connazionale in un parcheggio di un supermercato e la detenzione presso la propria abitazione di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, oltre che di oltre 5.000 euro, guadagnati con la propria attività illecita. Colto in flagranza di reato il predetto ha ammesso la propria responsabilità. Tra i capi d’imputazione, ovviamente, anche la violazione dell’art. 650 c.p., ovvero l’illegittimo allontanamento del soggetto dal proprio domicilio; nondimeno, la nuova normativa italiana entrata in vigore nella giornata di ieri ha sancito la depenalizzazione di tale condotta, per la quale dunque si potrà procedere solo in sede amministrativa.
Auspichiamo che il Tribunale di San Marino possa trarre esempio dai vicini riminesi e adottare lo strumento informatico qualora l’emergenza dovesse protrarsi.
