Riceviamo e pubblichiamo
‘‘Caro Direttore del “Giornale.sm”
sono costretto ad abusare della Sua gentilezza poichè le poche righe inviate ieri al Suo Gionale sulla “piccola rivoluzione” (?) del Segretario di Stato Lonfernini, hanno suscitato la scomposta reazione del signor Raggi. Di qui la necessità di alcune brevissime considerazioni.
Da quanto scritto dal signor Raggi nel suo sproloquio emerge chiaramente:
1°) la insofferenza alla critica anche minima;
2°) la sorpresa per il fatto che una persona abbia avuto l’ardire di esprimere il proprio punto di vista, macchiandosi della colpa di lesa maestà (secondo Lui, naturalmente);
3°) l’incredulità rispetto al fatto che uno,dico uno, non la pensi come Lui (il Capo!).
Ma soprattutto hanno confermato, non so se se ne sia reso conto l’estensore:
A) che i vertici delle associazioni di categoria e degli enti turistico-commerciali non consultano mai
i propri associati quando devono essere assunte posizioni di interesse generale.
B) che tanto meno sono stati consultati per questioni come “il trenino della discordia”, “i flussi turistici” ed ora “Il decreto per gli orari di chiusura degli esercizi”;
C) che le dichiarazioni rilasciate e che rilascerebbe ancora (ma basta una volta) sul decreto “Lonfernini”, sono frutto del suo lungimirante pensiero e non certo degli associati.
Ed infine non hanno smentito:
1°) che i vertici delle associazioni di categoria e dei vari enti collegati sono sempre gli stessi;
2°) che ci sia in atto una parcellizzazione graduale del “bene” turismo;
3°) che i vertici delle organizzazioni di categoria ed enti collegati non rappresentano più tutti i commercianti e gli operatori turistici, avendo ormai perso di credibilità e conseguentemente di fiducia.
Che dire di più al signor Raggi? Colpito e affondato!
Un lettore attento. ”