San Marino. ”UN BEL TACER NON FU MAI SCRITTO”. Intervento del Consigliere Matteo Rossi in comma comunicazioni. CGG 21.04.22

Matteo Rossi – Presidente PSD

‘Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale’. Ve la ricorderete certamente questa canzone di Lucio Dalla, e pensando ai fatti (nel senso di cronaca) che hanno colpito la politica e i politici nell’ultimo periodo, sono sempre più convinto di quanto siano vere queste parole. ‘Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale’. 

Premetto che non avrei toccato l’argomento ‘violenza di genere’ -e non lo faccio- non credo sia questo il punto e non è l’aula del Consiglio il luogo del Gossip, non siamo a Verissimo. Purtroppo negli scorsi giorni è avvenuto un fatto politico importante, e credo che davanti a fatti e posizioni politiche, i membri di questo Parlamento, abbiano tutto il diritto di commentare, analizzare e censurare se serve tali azioni. Io censurerò. 

Io censuro la scelta politica di fare una conferenza stampa, che ruotava attorno ad una vicenda personale, denunciando strumentalizzazioni e ostentando spavalderia. “Un bel tacer non fu mai scritto”.

Censuro la scelta (politica) di utilizzare la politica, i partiti, i colleghi, gli aderenti dei partiti, i giornali di partito, insomma gli strumenti della politica, per difese personali, a torto o a ragione. Ma chi non fa politica -quindi- come deve fare? La presunta vittima, che non ha comitati politici di difesa, come deve fare? Vogliamo fare passare il messaggio di una politica che bullizza tutto il resto? La politica di politici capaci di tutto e sicuri di farla franca, o vogliamo che sia la giustizia a fare luce ed eventualmente sentenziare? 

Censuro la scelta politica di comunicare, anzi replicare, ad accuse mai avvenute. Nessun partito ha preso posizioni pubbliche, o ha scritto comunicati stampa a riguardo. Allora perché avete sentito la necessità -colleghi di Libera- di replicare a strumentalizzazioni se strumentalizzazioni non ci sono state? La spettacolarizzazione politica l’avete fatta voi di Libera, e mi meraviglio dei politici più esperti che hanno avvallato tale scelta.

Cosa significa “vado a testa alta”? D’accordo, siamo schiavi dei Like di face book, ma non serviva un genio per capire che con delle ipotesi di comportamenti così gravi che vengono imputati, sarebbe stato doveroso un comportamento molto, molto, molto, molto è ancora molto più umile. Qui si parla di ipotesi, ma c’è in ballo la violenza di genere, con scene da far west accadute nel luogo più pubblico della Repubblica di San Marino: l’Ospedale di Stato. Cosa significa andare a testa alta? A cosa serve dire questa cosa se non a prendere Like? Io andrei a testa alta solo nel caso in cui avessi la certezza di essere totalmente estraneo ai fatti imputati, neppure se fossi stato vittima di una presunta violenza l’avrei detto, ma solo nel caso di una totale estraneità. Ma evidentemente lo show di questa politica è molto più importante del decoro; ‘panem et circenses’ dicevano i latini, e se la gente vuole questa politica qui, rifletterò sul dedicarmi ad altre passioni.

Per cui censuro le scelte politiche di Libera e dei politici di Libera. Non ho il potere ne l’interesse di condannare dei fatti che non conosco, abbiamo un tribunale e una giustizia. 

Censuro infine le difese politiche d’ufficio, tanto care a diversi membri del partito Libera, che ai microfoni di questo Consiglio sostenevano e difendevano a spada tratta tutti i protagonisti dei rinvii a giudizio degli ultimi giorni, che hanno letteralmente rubato alla collettività qualcosa come 116 milioni di euro dai nostri fondi pensione, nel periodo che coincide col Governo 2016-2019. Oggi,  con un tribunale che funziona, la verità sta venendo a galla e siamo tutti più convinti che giustizia sarà fatta.