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  • San Marino. Un feeling che non si spezza

    Il legame tra San Marino e il Meeting ‘giustamente’ non si rompe. Se anche quest’anno il nanziere Francesco Confuorti sarà chiamato a dare il proprio contributo non è dato sapere. Nel caso fosse presente in pochi a questo punto potrebbero commettere ancora l’errore di scambiarlo per un fantasma.

    Torna di attualità, a circa un anno di distanza, il meeting di Rimini. A far parlare di un evento certamente denso di peso specifico qui a San Marino non è però la scaletta degli interventi ma il sostanzioso contributo all’edizione 2018, sono ben 37mila gli euro – si legge sul sito di Rete – che verranno destinati al meeting. E’ del resto tradizione che San Marino dia il proprio contributo all’organizzazione della prestigiosa manifestazione che ha portato certo lustro alla Repubblica ma che ultimamente qualche problemino lo ha anche creato seppur indirettamente.

    L’anno scorso, chi non lo ricorda, il meeting di Rimini è stato un palcoscenico dove è andato in scena uno spettacolo a dir poco imbarazzante. Da tempo le forze di opposizione avevano cominciato a interrogare con premura governo e maggioranza a proposito di un certo Francesco Confuorti ma le domande erano rimaste tutte inevase.

    Il Segretario Celli in consiglio grande e generale si era limitato a dire che di questo Confuorti non c’era assolutamente traccia. Una gura dunque fantasmagorica nata e cresciuta nella mente delle forze di opposizione salvo poi materializzarsi al meeting assieme all’ex direttore di Banca Centrale Lorenzo Savorelli che proprio in quella cornice aveva dato il meglio di sé facendo il dito medio al giornalista che lo stava fotografando.

    Non c’è da stupirsi se oggi il Meeting è passato ad essere nell’immaginario collettivo da simbolo delle ambizioni a contenitore delle ansie di un Paese. Sarà presente anche quest’anno Confuorti? si stanno chiedendo in molti su facebook. Confuorti detto fino a poco tempo fa Carneade è poi saltato fuori dagli stralci di un’ordinanza che tanto sconosciuto non era. A documentare i suoi rapporti con la Repubblica ci hanno pensato anche da fuori, tanto che ne ha parlato pure la stampa estera.

    “Si era appena spenta l’eco delle condanne sul conto Mazzini, la tangentopoli del Titano, che adesso ci si accapiglia sul cosiddetto Caso Titoli – ha scritto lo scorso maggio Mario Gerevini dalle pagine del Corsera – ovvero l’inchiesta della magistratura sull’uso spregiudicato dei fondi della Banca Centrale di San Marino (la nostra Banca d’Italia) per acquistare titoli (oltre 40 milioni di euro) che alcuni privati, in particolare un finanziere italiano, avevano dato in garanzia a una banca.

    I messaggi sembrano dare sostanza ai sospetti e alle ricostruzioni degli inquirenti già trapelati nei mesi scorsi: dentro Banca Centrale (Bcsm) si era insediata una sorta di task force guidata dal direttore generale Lorenzo Savorelli che rispondeva a una regia esterna. Chi? Il finanziere Francesco Confuorti titolare della lussemburghese Advantage Financial, assai vicino a Comunione e Liberazione con cui edita il quotidiano online «Il Sussidiario.net».

    Il quadro investigativo delinea un’istituzione, autonoma e vitale per l’economia sammarinese, eterodiretta e piegata agli interessi di un ristretto gruppo di persone”. Il legame tra San Marino e il Meeting ‘giustamente’ non si rompe. Se anche quest’anno il finanziere Francesco Confuorti sarà chiamato a dare il proprio contributo non è dato sapere. Nel caso fosse presente in pochi a questo punto potrebbero commettere ancora l’errore di scambiarlo per un fantasma. La RepubblicaSM