San Marino, un futuro per l’antico Mulino Reffi: al via il progetto di recupero

Il Congresso di Stato ha avviato il percorso per la riqualificazione dello storico Mulino Reffi, uno degli edifici più rappresentativi della memoria rurale di San Marino. L’obiettivo è valutare un progetto di restauro che potrebbe trasformare la struttura, situata lungo il fosso di Canepa, in una nuova sede per iniziative culturali.

Il primo passo concreto è stato formalizzato nella seduta dell’11 novembre scorso, quando il governo ha affidato all’ingegner Livio Benedettini l’incarico di redigere uno studio preliminare per il recupero dell’edificio. Questa decisione, presa su indicazione del Segretario di Stato al Territorio Matteo Ciacci, segue un precedente incarico del 21 ottobre, con cui era stata affidata al perito industriale Mattia Rinaldi la progettazione degli impianti meccanici ed elettrici.

Il Mulino Reffi è il meglio conservato dei sei mulini originariamente costruiti lungo il corso d’acqua. La sua struttura, modificata nel corso degli anni, è composta da un corpo principale a pianta rettangolare e una caratteristica torretta, per uno sviluppo totale su cinque livelli. Al suo interno sono ancora custoditi quasi tutti i componenti dell’antico impianto molitorio, come la tramoggia, il palmento e il ritrecine, che ne testimoniano l’importante valore storico.

Secondo quanto spiegato dal Segretario Ciacci, questi primi incarichi tecnici sono fondamentali per analizzare lo stato di conservazione della struttura e per definire l’impegno finanziario necessario all’intervento. Il Segretario ha inoltre chiarito che, sebbene ci siano già molti cantieri avviati o in partenza, l’intenzione è quella di integrare anche il recupero del mulino nella programmazione generale. Ciacci ha sottolineato come la struttura riqualificata potrebbe diventare uno spazio funzionale e utile per ospitare eventi culturali, precisando però che si tratta di un progetto a lungo termine che richiederà un’attenta programmazione.

Il recupero del mulino rappresenta quindi un’opportunità per restituire alla comunità un pezzo della sua storia, creando al contempo un nuovo polo di interesse dedicato alla valorizzazione del territorio e della sua tradizione rurale.