Non sono solo io che lo dico, e questo da almeno 4 anni, ma ora dopo l’ennesima porcata è la gente di San Marino, gli stessi elettori di Bene Comune, che lo dicono.
Questo governo delle contraddizioni, che non persegue i grandi debitori ma infligge importanti decurtazioni addirittura ai pensionati da 1.000 euro al mese, è sicuramente uno dei più scarsi della storia repubblicana. Almeno degli ultimi 50 anni.
Un governo che sembra cercare anche lo scontro tra le varie realtà sociali pur di perseverare e chiudere le sue iniziative legislative. E’ finita per molti l’euforia della caduta di Claudio Felici, ex segretario di Stato travolto dalle indagini sulla tangentopoli sammarinese, contestato da moltissimi per la sua azione nella segreteria Finanze. Chi lo ha seguito, l’esperto del Tributario, Giancarlo Capicchioni non brilla certamente di altrettanta simpatia, soprattutto quando si siede ad un tavolo di concertazione con chi protesta. Non è la prima volta che dicono che si alzi, lasciando da soli i suoi interlocutori, se non trova la quadra di un accordo – magari quello che vuole lui.
Non è difficile, visto che dicono che Felici frequenti ancora Palazzo Begni, sapere qual’è l’azione di questo governo che ci ha portato a questo stato di cose, dove si avverte una forte mancanza di liquidità dovuta ai troppi ed eccessivi aiuti alla finanza privata.
Si è privilegiato aiutare le banche private mettendo a rischio il welfare, gli stipendi e le pensioni. Si è preferito aiutare i soliti noti che amministrare con la dovuta cautela le entrate tributarie ed il patrimonio pubblico. Si è preferito glissare sui tanti debiti che privati hanno con lo stato (vedi gli oltre 300 milioni di crediti monofase) che fare una seria azione volta al recupero di tali somme.
Tanto se mancano i soldi, dopo aver cercato in mezzo mondo chi ci li prestasse peraltro senza successo, ce li facciamo dare dalle stesse banche a cui abbiamo dato agevolazioni e soldi. Denaro che poi servirà a pagare gli stipendi statali e a dare una mano, per qualche mese, per pagare la spesa corrente. Non si è dato un taglio agli sprechi, non c’è una lotta allo spreco ed un rigido controllo della spesa.
Una follia di un governo, sempre più sfiduciato dal paese ed anche dai propri elettori, che naviga a vista e che fa dell’incompetenza la sua bandiera.
Dov’è questo bene comune tanto proclamato? Che si mette in tasca anche i soldi dei pensionati? come nel caso del conguaglio smac! Magari gli stessi che votano Dc! Oppure che vende i frustoli o il suo patrimonio immobiliare esclusivamente per fare cassa non capendo che questa azione porterà inevitabilmente allo scontro politico ed alla riedizione del passato referendum sui fustoli che ha portato alle urne ben 12.000 persone, cittadini sammarinesi che hanno detto no alla svendita del patrimonio statale.
Il prossimo passo sarà il ticket o la decurtazione degli stipendi statali?
Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com