Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Direttore,
in queste calde giornate estive in cui in Italia si discute tanto di riforma della giustizia sono incappato questa mattina in una notizia interessante. La Procura di Roma sta indagando per finanziamento illecito Matteo Renzi e l’agente dei VIP Lucio Presta. L’accusa è quella di aver versato all’ex Presidente del Consiglio italiano 700 mila euro, ritenuta cifra spropositata, per la realizzazione di un documentario su Firenze qualche anno fa. Soldi che sarebbero serviti, guarda caso, per l’acquisto di una casa. Stamani, dal sito del Corriere della Sera (https://www.corriere.it/politica/21_luglio_29/renzi-presta-chat-dc66e2c8-efde-11eb-9f04-73cbb9ab1451.shtml), leggo che sarebbero stati già aperti i cellulari ed i pc del manager alla ricerca di messaggi ed e-mail compromettenti.
La mia mente allora è corsa a quanto si è appreso sul suo giornale nei giorni scorsi sui sequestri effettuati nei confronti del Giudice Buriani a San Marino, accusato di corruzione e, a quanto risulta dalla Commissione di Inchiesta su Banca CIS, in combutta con il “Gruppo Grandoni”. Accuse che mi paiono ben più gravi di quelle contestate all’ex Presidente del Consiglio italiano.
Quando verranno aperti i cellulari ed i computer di Buriani?
Quanto dobbiamo aspettare per sapere la verità su cosa è successo a San Marino negli ultimi anni?
Ci hanno insegnato che dobbiamo essere garantisti nei confronti di tutti, anche di un Giudice accusato di corruzione e collegato con noti poteri forti di San Marino e quindi aspettiamo che la Giustizia faccia il suo corso, spero velocemente.
Ma, mi chiedo da profano, perché se Buriani non ha nulla da nascondere non consente lui di accedere ai suoi cellulari e ne rivela il contenuto?
Un lettore affezionato
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