Altro rinvio a giudizio per Daniele Guidi che dovrà rispondere in dibattimento del reato, continuato ed in concorso, di appropriazione indebita e frode nell’esecuzione dei contratti.
In pratica nell’esercizio della funzione di Direttore Generale e Amministratore Delegato di Banca Cis, Guidi prestava i titoli a garanzia, della proprietà e della clientela, per ottenere finanziamenti per Banca Cis da banche estere, senza le autorizzazioni dei clienti titolari di quei titoli.
Otteneva in buona sostanza prestiti da banche come BSI Europe, poi EFG Luxmbourg, con l’avvallo del Comitato Finanza e del Consiglio di Amministrazione di Banca Cis.
In particolarmodo l’accusa sostiene che Guidi avesse messo titoli di proprietà a garanzia per ottenere i finanziamenti con gli stessi titoli oggetto di Pronti Contro Termine senza poi che la clientela depositante potesse ricevere l’accredito del controvalore corrispondente, di fatto reso indisponibile, alla scadenza del PCT.
Dovrà rispondere altresì di dissimulazione degli estratti conti dei titoli delle gestioni patrimoniali i quali non evidenziavano i vincoli a favore delle banche internazionali.
In questa maniera non era evidente al cliente che i suoi titoli fossero posti a garanzia di fidi ottenuti dalla Banca Cis per la propria attività.
I fatti sono intervenuti fino all’avvio dell’amministrazione straordinaria avvenuta il 21 gennaio 2019. A processo anche Marco Mularoni vice Direttore Generale, accusato degli stessi reati, che si terrà il 15 Aprile 2021.
La RepubblicaSM