San Marino. Un po’ di raffreddore e tanta stanchezza: niente paura, è la nuova variante del Covid … di Alberto Forcellini

Il picco sembra ormai raggiunto, dai prossimi giorni dovrebbe scendere e farci stare un po’ più tranquilli per il mese di agosto. Ma i numeri sono ancora molto alti. In Italia sono oltre 170 mila in totale quelli che si sono ammalati di Covid. A San Marino si sfiora la soglia psicologica dei 20 mila. I positivi attivi superano ancora le 500 unità, con aumenti giornalieri oltre il centinaio. Sono 12 i ricoverati nel reparto medico e ben 117 i morti da quando è cominciata l’epidemia, di cui gli ultimi due in questi giorni.

Sono numeri che ancora destano preoccupazione perché più è alta la percentuale di diffusione del virus, più è alto il numero di persone che manifestano sintomi o si aggravano.

È la prima estate in cui il virus invece di indietreggiare avanza. Si è discusso molto sulla possibilità di vietare ogni possibile forma di assembramento all’aperto: fiere, feste, concerti, cinema, teatro, sport. Ma ci si è anche resi conto che il rischio zero non esiste. Quello che possiamo fare è affrontare in maniera razionale il problema. Cominciando con lo sfatare certi miti, per esempio che il Covid è una malattia respiratoria e non si diffonde in estate: abbiamo visto che se arriva una variante nuova questo non è proprio vero. L’altro è che all’aperto il virus non si trasmette. Se ci sono due o trecento persone e stanno tutte appiccicate, il rischio di trasmissione si amplifica. Se poi sono mille, o centomila, il rischio diventa esponenziale. Meglio usare la mascherina anche all’aperto, soprattutto in questi casi.

Per fortuna le manifestazioni patologiche sono piuttosto leggere. A parte percentuali bassissime di casi più gravi, per lo più in organismi debilitati o pluripatologici, il contagio si manifesta con un po’ di raffreddore, a volte qualche linea di febbre (non sempre) e un generale senso di stanchezza. Poi il tampone diventa negativo, ma la debolezza muscolare sembra non voler passare. Più il sistema immunitario ha sofferto per la guerra contro il COVID, più si è stancato, più fa fatica a far tornare in forma il nostro esercito immunitario.

Si chiama astenia da Covid e il riposo è il primo rimedio per recuperare le energie. Sarebbe importante quindi moderare le attività e lo stress, per consentire al sistema immunitario e all’organismo di tornare in forma. Meglio rimanere a casa qualche giorno in più e non fare sforzi inutili!

Guarire in fretta non è la cosa migliore: bisogna lasciare all’organismo i propri tempi. A volte possono bastare 10 dieci giorni, a volte la stanchezza e la mancanza di energia durano anche due o tre settimane. Tornare al lavoro troppo presto non è una scelta saggia: si rischierebbe una ricaduta e di tornare a diffondere il virus. Se si osserva che la ripresa è troppo lenta, meglio fare riferimento al proprio medico o al proprio farmacista per ricevere dei consigli per una guarigione graduale.

Anche la dieta è importante. Prima regola: reintegrare i liquidi, le vitamine e i sali minerali. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura, aiuta a ripristinare le scorte perse con la sudorazione abbondante, o magari con qualche linea di febbre. Senza mai dimenticare comunque che la dieta deve essere sana e bilanciata.

Ma cosa succederà in autunno? Gli esperti dicono che dopo questa settima ondata, il mese di agosto si dovrebbe tornare alle percentuali più tipicamente estive: 2% contro il 27 – 28% di contagi registrati recentemente. Ma con il ritorno del freddo e la tendenza a prediligere gli spazi chiusi, il pericolo ritorna, per altro alimentato da nuove varianti che già si stanno profilando all’orizzonte. Bisogna quindi sapersi organizzare per le scuole, per i viaggi, per il lavoro nelle grandi fabbriche, per i centri commerciali, per i ristoranti, per lo stadio e magari anche per qualche serata a teatro. Il vaccino rimane sempre l’arma più potente, oltre alla mascherina e all’igiene. La quarta dose è già in diffusione e molte persone l’hanno fatta. Altre aspettano l’autunno per vedere se sarà pronta una nuova formula da assumere in dosi annuali, così come si fa per l’influenza stagionale.

Fare previsioni è difficile: questo virus ci ha insegnato, con tutti i suoi cambiamenti, che è meglio stare accorti, che ogni volta non è mai come quella precedente e che la scienza umana non può fare altro che rincorrerlo.

a/f