Ufficio informatica, tecnologia dati e statistica del Titano ha divulgato in questi giorni gli ultimi numeri in merito al mondo del lavoro sammarinese.
Il dato più preoccupante che emerge in maniera inequivocabile e che pesa come un macigno sulla società è quello inerente alla disoccupazione. Infatti, a dicembre 2014, il tasso di disoccupazione totale ha raggiunto il 9,81%, una quota storica per la Repubblica di San Marino che prima d’ora non aveva mai dovuto fare i conti con una situazione economica così allarmante.
A dicembre 2013 il tasso di disoccupazione aveva raggiunto l’8,08%, mentre, sempre prendendo come riferimento il mese di dicembre, nel 2012 il tasso di disoccupazione era del 6,95%, ben 3 punti percentuali in meno rispetto ad oggi.
Solo per fare un rapido raffronto con l’Italia, il tasso di disoccupazione nel Bel Paese a novembre 2014 era pari al 13,4%, +0,2 punti percentuali rispetto ad ottobre, mentre in Grecia, uno degli Stati europei più martoriati dalla crisi economica internazionale e dalle regole di Bruxelles, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 27%.
Alla luce della infausta verità che raccontano i dati sulla disoccupazione, la crisi economica e sociale che sta vivendo il Titano ormai dal 2008 pare quindi non avere trovato ancora fine.
Nemmeno la politica sembra aver costruito in questi anni soluzioni adatte a rilanciare l’economia del Paese, interrompendo quel trend negativo che da anni martella incessantemente la Repubblica.
Sulla questione occupazionale la Csu – Centrale sindacale unitaria -ha inviato in questi giorni una lettera al governo chiedendo al più presto un nuovo incontro per ritornare a discutere delle tematiche più urgenti come appunto il lavoro, che non c’è.
Il presidente generale della Csdl, Giuliano Tamagnini interviene sull’argomento affermando che “con questa lettera vogliamo riaprire il confronto col governo, confronto che si era interrotto l’anno scorso, quando, con l’approvazione in Consiglio Grande e Generale della Finanziaria 2014, nella quale – sottolinea il sindacalista – non sono incluse assoluta- mente alcun tipo di risorse per il rilancio dello sviluppo economico del Paese, il 23 dicembre abbiamo avuto l’ultimo incontro con l’esecutivo.
I temi che porteremo sul tavolo sono quelli dell’emergenza in particolare parleremo di emergenza occupazionale. Un discorso a parte andrebbe fatto invece per la questione morale, anch’essa in profonda crisi d’identità”. Tornando all’argomento principe, Tamagnini prosegue dicendo che “ogni mese perdiamo decine di posti di lavoro. Solo nel 2014 abbiamo perso 300 posti di lavoro e da parte del governo non è giunta nessuna risposta”.
Un altro problema che il segretario della Csdl evidenzia è quello delle pensioni: “Crediamo che sia un problema sull’orlo dello scoppio. Lo Stato non sa più dove andare a prendere i soldi per le pensioni dei lavoratori. Noi proveremo ugualmente a ripartire dal dialogo e dal confronto, ma, visto gli ultimi risultati, non sono molto fiducioso.
Francesco De Luigi, La Tribuna