San Marino. Un vero MANIFESTO DI RIFORMA DEMOCRATICA … di Emilio Della Balda

L’opinione che l’investitura popolare derivante dalla Consultazione Elettorale deleghi al governo la piena sovranità, è di stampo populista e in pieno contrasto con la democrazia costituzionale. Infatti una democrazia reale è fondata sulla separazione e sull’equilibrio dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Le Elezioni non legittimano la preponderanza dell’esecutivo sugli altri due poteri. Non consentono di schiacciare l’autonomia della Pubblica Amministrazione. La politica deve essere equilibrio e mediazione. Deve escludere l’arroganza e la prevaricazione evitando l’ossimoro della democrazia illiberale. Deve garantire il godimento di diritti e di doveri uguale per tutti i cittadini, la laicità dello Stato, la pari dignità tra maggioranza e minoranza.
Non è accettabile la “tirannia della maggioranza” già descritta negativamente nell’Ottocento da Alexis de Toqueville. E’ da escludere il potere prepolitico che influenza e decide i governi e riduce il Consiglio ad una cassa di risonanza. Sono quindi indispensabili gli anticorpi contro ogni degenerazione comprendendo il conflitto di interessi e l’abuso della decretazione.
L’ex Segretario di Stato Emilio Della Balda
Le nostre strutture istituzionali sono ancora troppo radicate nel passato, sono troppo fragili, e pertanto è indispensabile un organico processo di riforma senza se e senza ma. L’intervento è urgente perché la tenuta democratica è insidiata dallo sbilanciamento dei poteri, dalla frattura con il Paese reale e dalla crescente sfiducia dei cittadini.
Se vogliamo il potenziamento dell’economia, una buona occupazione dei lavoratori, una buona stabilità complessiva, dobbiamo metterci seriamente al lavoro per riformare le nostre istituzioni democratiche e costruire un solido stato di diritto. Dobbiamo riformare e potenziare l’intera struttura finanziaria pubblica e privata. Istituzioni ed economia interagiscono per cui è evidente che in assenza della legalità e della giustizia avremo faccendieri e cavalieri bianchi che rendono fragili e provvisorie le nostre strutture economiche. All’opposto, offrendo lo stato di diritto, la giustizia giusta, il progetto Paese, gli strumenti finanziari avanzati, la programmazione, avremo gli imprenditori professionali, l’occupazione qualificata, il lavoro ricco e il benessere per tutti, senza lasciare indietro un solo cittadino e trattenendo i giovani in territorio.
Non si può continuare a “pettinare le bambole”!
La politica non può ridursi al clientelismo retribuito, al voto di scambio, al pagamento di tangenti. La politica deve ritornare alla sua funzione nobile di gestire lo Stato attraverso una sana e onesta amministrazione, la sicurezza sociale, il benessere collettivo. Il governo dovrebbe aprire una riflessione profonda, analizzando le fragilità, le carenze e i ritardi; mettersi al lavoro per predisporre e realizzare un progetto con una visione lunga che abbia al centro l’interesse generale, una sana crescita non solo economica, un rafforzamento delle istituzioni democratiche, un efficientamento della macchina statale.
E’ opportuno staccare lo sguardo dallo specchietto retrovisore e volgerlo verso il mondo che cambia.
Emilio Della Balda