San Marino: un voto coraggioso per la Palestina e la dignità (l’editoriale di David Oddone)

Il voto storico dell’Assemblea Generale dell’ONU che ha riconosciuto la Palestina “qualificata a diventare Stato membro” potrebbe rappresentare un passo importante verso la risoluzione del conflitto israelo-palestinese e la pace. Ma segna altresì un momento di svolta per la Repubblica di San Marino. L’audace scelta dell’Antica Repubblica di votare a favore, in contrasto con l’astensione dell’Italia, evidenzia l’autonomia e la fermezza della sua politica estera, che dovrà essere guidata sia oggi, che domani, da principi di giustizia e multilateralismo.

 

Un voto in nome della giustizia e del multilateralismo

La decisa scelta di campo non si basa su mere considerazioni politiche, ma su un profondo impegno per la giustizia e il diritto internazionale. Il Titano, Terra di millenaria libertà, sempre più integrata con l’Europa e la Cedu, non ha potuto, né voluto rimanere indifferente di fronte alla sofferenza della guerra e alla necessità di una soluzione pacifica e duratura del conflitto.

La Repubblica insomma, pur consapevole delle complesse sfide che attendono il processo di pace, ritiene che il riconoscimento della Palestina sia un passo essenziale per creare le condizioni necessarie per una soluzione negoziata a due Stati.

 

Un segnale di autonomia diplomatica

La decisione di discostarsi dalla posizione dell’Italia in un tema così delicato rappresenta un segnale forte di autonomia diplomatica. La Repubblica, pur mantenendo stretti legami con il suo storico partner, dimostra di essere in grado di esaminare autonomamente le questioni internazionali e di prendere decisioni in linea con i propri principi e valori.

La valutazione del Segretario agli Esteri Luca Beccari, che sottolinea la non-influenza dell’Italia sul voto sammarinese, rafforza questa immagine di autonomia. La Repubblica, pur consapevole delle possibili conseguenze del suo voto, ha scelto di seguire la propria coscienza e, immaginiamo, di non piegarsi alle pressioni esterne.

 

Un voto che rafforza il Consiglio Grande e Generale

Il voto a favore della Palestina ha avuto un impatto significativo anche all’interno di San Marino. Il Consiglio Grande e Generale, non a caso, aveva approvato un ordine del giorno che chiedeva di attivare azioni utili ad un tentativo di risoluzione del conflitto attraverso l’approccio dei due Stati.

Pertanto la presa di posizione sammarinese all’Onu rafforza il ruolo del Parlamento quale organo centrale della democrazia. Un fatto non di poco conto, né scontato, che evidenzia la capacità dell’Aula di discutere e decidere su questioni di politica estera di grande importanza, contribuendo a consolidare la legittimità e l’autorevolezza del nostro Paese sulla scena internazionale.

 

Un esempio per la comunità internazionale

Il coraggioso voto della piccola San Marino, rappresenta un grande esempio per la comunità internazionale. Il Titano dimostra che è possibile perseguire una politica estera autonoma, basata sui principi di giustizia e multilateralismo, anche in un contesto internazionale complesso e delicato. Non posso allora che esprimere un forte e convinto plauso alla schiena dritta e alla posizione assunta dal Segretario Beccari.

Mi auguro che ciò rappresenti un primo importante tassello per rilanciarci quale centro europeo per la diplomazia dove discutere di pace. Possiamo davvero contare ed essere protagonisti in un’epoca nella quale devono essere le parole e non le armi a risuonare nei cuori e nei Palazzi della politica.

 

David Oddone

(La Serenissima)