San Marino. Una casa di vetro per gli editori e gli operatori dell’informazione … di Alberto Forcellini

Il Consiglio Grande e Generale approva il pdl “Modifiche alla Legge 5 dicembre 2014 n.211 – Legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione”. Una mini rivoluzione in pochi articoli di legge, che ha tutti i presupposti per qualificare il panorama giornalistico locale. Tutto si gioca intorno al concetto di trasparenza, sul quale declinare un altro concetto fondamentale: la libertà di stampa.

“Attraversiamo il periodo più brutto dell’informazione sammarinese, ci sono pochi editori, con interessi di parte e sulle nostre notizie assistiamo a interpretazioni diametralmente opposte, tant’è che, a volte, ci si chiede se viviamo nello stesso Paese (…)” ha chiosato il Consigliere Rossano Fabbri durante il dibattito. In parte ha ragione. Che il periodo sia brutto, è pienamente vero perché finora le voci erano talmente poche e talmente di parte, che più volte si è assistito ad una forte manipolazione dei fatti per interessi politici, per altro assai manifesti. Ma non c’era la controparte. Oggi ci sono più voci, ma visioni diametralmente opposte. Vero anche questo, per fortuna, perché sugli stessi fatti si possono avere letture diverse. Negli anni Venti del secolo scorso c’era “Il popolo d’Italia” fondato e scritto da Mussolini, “l’Avanti!” del partito socialista; “La Stampa” di Agnelli. Quindi: editori, finanziatori, giornalisti ben identificabili, idee diametralmente opposte. Solo con l’avvento del regime, venne abolito il pluralismo, che fu ripristinato solo dopo la guerra.

La nuova legge sammarinese dice, anzi impone, che soci, finanziatori e inserzionisti pubblicitari siano palesi, pena la sospensione dei contributi pubblici e una sanazione di 10mila euro. La sanzione c’era anche prima, ma era talmente irrisoria, che non faceva paura e conveniva mantenere occulti i finanziatori della testata. È anche per questo che qualche testata ha potuto continuare a lavorare, e altre hanno chiuso. Ma oggi, il diritto del lettore di sapere “da che pulpito viene la predica” ha tutte le condizioni per essere espresso.

La qual cosa deve fare il paio con la libertà di stampa. Che ovviamente deve essere sacra e inviolabile, ma come tutte le libertà sancite dalla Carta Costituzionale sammarinese, è intimamente legata al rispetto delle istituzioni, dei rappresentanti delle istituzioni, delle leggi della Repubblica, e delle persone. RISPETTO!

Non può essere che un giornalista si possa permettere di rivolgersi ad un Segretario di Stato con dileggio, usando diminutivi irriverenti, che neanche qualche suo intimo si potrebbe permettere. L’azione politica di un Segretario può (deve) essere liberamente criticata, ma la sua dimensione umana, va rispettata.

Come non si può permettere, a un giornalista, di citare tra virgolette una parola, o una frase, addebitata ad altra persona, la quale persona non l’ha mai detta, né scritta.

Come non si può cercare di vendere qualche copia in più pubblicando notizie chiaramente false, o attaccando a testa bassa un Segretario di Stato e poi gridare, quando arriva la querela: attentato alla libertà di stampa.

Come non ha senso innescare una querelle tra un sito di informazioni, che ha decine di migliaia di visualizzazioni al giorno, e qualche testata paludata dall’appellativo “giornalistica” che fa fatica a vendere qualche centinaio di copie giornaliere. Si chiama invidia da competizione.

C’è molto da fare nel campo della stampa sammarinese, spesso inquinata anche da testate che nascono solo durante la campagna elettorale, per poi sparire subito dopo. La Consulta plaude al nuovo pdl, anche se la riforma completa rimane ancora incompiuta. Ma è importante aver costruito “una casa di vetro” che lascia intravvedere quello che c’è dentro al mondo dell’editoria e che comunque va sempre allineato al Codice Deontologico attualmente in vigore (DL 59/17) a cui sono tenuti tutti gli operatori dell’informazione.

Ovviamente ci può essere ancora qualcuno che preferisca pagare piuttosto che palesarsi e avere un rapporto trasparente con i suoi lettori. Il che avrebbe comunque il suo significato, ma lo sapremo solo vivendo!

a/f