San Marino. Una classe dirigente (già) in declino … di ”Un gruppo di genitori indignati”

Riceviamo e pubblichiamo

Una classe dirigente (già) in declino

A chi non ha voglia e tempo di leggere il decreto delegato n. 83 del 10.07.18, a chi pensa che si tratti dell’ennesima raccolta firme volte a mantenere intatte posizioni consolidate, a chi ha già i figli grandi e ritiene di non essere interessato dal predetto decreto, sono destinate le nostre osservazioni.

All’art. 3, comma 2, il citato decreto recita: “nei plessi della Scuola Elementare dove è attivo l’intero corso quinquennale e più di una classe sia costituita da un numero di alunni inferiore a 13, viene demandato alla Direzione Didattica il compito di predisporre, in collaborazione con i docenti dei plessi coinvolti, un progetto sperimentale, di durata quinquennale, che preveda attività didattiche rivolte a ciascun gruppo classe, alternate ad esperienze a classi aperte, che favoriscano occasioni di confronto in un gruppo più numeroso e maggiori stimoli di tipo culturale nelle attività di ricerca”.

In altri termini, qualora all’interno della stessa scuola ci siano almeno due classi con un numero di bambini inferiore a 13, essi trascorreranno quotidianamente parte del tempo insieme in classi miste. In apparenza, nulla di così grave..tuttavia, è decisivo chiarire che il testo normativo stabilisca un indiscriminato accorpamento rivolto alle classi poco numerose, senza considerare in alcun modo l’età dei bambini. In pratica, se in una scuola vi sono una prima elementare e una quinta sotto soglia numerica, le due classi verranno, verosimilmente per un arco temporale assai significativo, unite. Impossibile sostenere che possa esservi un’identità di progetti educativi per chi frequenta la prima elementare e la quinta. L’insegnante non potrà fornire contemporaneamente formazione valida a un bambino di 6 anni e a uno di 10 e, data la difficoltà di gestire due classi così eterogenee, finirà con l’assumere piuttosto il ruolo di guardiano nei confronti di quegli alunni colpevoli di frequentare una classe scarsamente nutrita. 

Un simile progetto sperimentale non può che apparire – a livello educativo – retrogrado (chiediamo ai nostri nonni che frequentavano le classi miste): servono correttivi per evitare l’inevitabile fallimento. Non sarebbe stato meglio effettuare un accorpamento tra classi di pari età? (ad es. Fiorentino con Montegiardino, Murata con Città): l’esigenza di spending review sarebbe stata soddisfatta ma almeno con la certezza che la formazione scolastica alla classe dirigente del domani potesse essere assicurata.

Per chi non lo avesse ancora fatto chiediamo la Vs. firma entro domenica 22 luglio. Grazie!

Un gruppo di genitori indignati