San Marino. Una delegazione di BISOGNA MUOVERSI ha presentato – oggi alle 14 – alla Reggenza LA CARTA DELLA LEGALITA’.

Una delegazione di BISOGNA MUOVERSI ha presentato -oggi alle 14.- alla Reggenza LA CARTA DELLA LEGALITA’.

Ripubblichiamo il testo della CARTA DELLA LEGALITA’

Il culto della legalità dovrà essere l’ethos del popolo sammarinese, il codice dei valori sul quale costruire il proprio futuro. Questa Carta della Legalità indica alcune linee portanti su cui costruire il radicale cambiamento etico –politico, di cui San Marino ha urgente bisogno. Non sono principi o valori nuovi. Sono valori dimenticati, sono valori traditi. La Carta li raccoglie e li ripropone come guida di una Repubblica nuova.
1.
Prima di tutto si dovrà ritornare sulla via maestra della Carta dei Diritti del 1974 (e integrazioni), che fissa i nostri valori costituzionali. Come l’art. 4, che proclama: 
“Tutti sono uguali davanti alla legge, senza distin¬zioni di sesso, di condizioni personali, economiche, sociali, politiche e religiose.
La Repubblica assicura pari dignità sociale e uguale tutela dei diritti e delle libertà….. Promuove le condizioni per l’effettiva partecipazione dei cittadini alla vita economica e sociale del Paese”.
2.
Mettere in primo piano la cultura della legalità: le strutture illegali e mafiose, prima di essere organizzazioni, sono sistemi di valori (meglio disvalori) e modi di pensare che si annidano nelle pieghe della coscienza e diventano alla fine costume diffuso, che penetra tutte le sfere della vita pubblica. 
Tutte le istituzioni dovranno promuovere e sostenere iniziative per la crescita dei valori civili ed etici. Sarà compito speciale della Scuola, che dovrà educare alla relazione e alla socialità, al primato della persona, alla partecipazione democratica.
3.
Rigenerazione della “funzione politica”
La vita democratica esige prima di tutto che siano le istituzioni luoghi di legalità e trasparenza. Oggi è la cattiva politica che è sotto processo. Serve un nuovo amministratore pubblico. Chi rappresenta le istituzioni deve operare con imparzialità, disciplina e onore, a servizio esclusivo della Comunità. Non può utilizzare le prerogative legate alla sua carica per l’interesse personale o per favorire gruppi o individui, contro il bene generale. E’ necessario un codice etico per la trasparenza degli amministratori, per chiarire condizioni di reddito e di patrimonio, eventuale presenza di conflitti d’interesse e situazione giudiziaria di ogni candidato. 
4.
Partecipazione del cittadino
La prima custode della legalità deve essere la società civile, perche è la prima vittima dell’illegalità. Per cui è chiamata a sviluppare anticorpi efficaci per rendersi incompatibile con i sistemi mafiosi. E’ necessario un cambiamento culturale. Le leve del cambiamento sono la partecipazione, la solidarietà, l’impegno civile e la coscienza critica. Una riserva di energie che incide sul rapporto cittadini/Stato e cittadini/politica e lo modifica radicalmente. Ciò deve portare ad una rottura coi metodi del passato, almeno in questi 4 settori:
a) i cittadini non possono limitarsi a dare una delega ogni 5 anni, ma devono controllare, criticare e arricchire di proposte i programmi politici 
b) i cittadini non devono richiedere né accettare alcuna forma di voto di scambio, dove è la logica del favore che sostituisce quella del diritto e del merito
c) i cittadini elettori o militanti nei vari partiti, devono pretendere “candidature pulite” e scegliere i migliori rappresentanti, cacciare gli indegni e gli incapaci. Prima delle leggi o dei tribunali, spetta ai cittadini allontanare dal Palazzo gli accusati e gli inquisiti
d) i cittadini devono far prevalere il valore della solidarietà sugli interessi di partito o di categoria.

5.
Trasparenza del sistema economico/finanziario
L’edilizia e le banche sono i settori maggiormente esposti alla illegalità e alla contaminazione mafiosa. Servono normative più chiare e condivise, comportamenti deontologici corretti e controlli più rigorosi, al fine di garantire la massima trasparenza del sistema. Un sistema economico che convive con l’illegalità e si lascia permeare da infiltrazioni malavitose non produce sviluppo, alimenta le differenze sociali e non crea posti di lavoro. 
6. 
Una nuova Amministrazione
Pilastro fondamentale che sorregge la legalità è una buona Amministrazione pubblica. Ma completamente rinnovata: dimagrita nei numeri, efficiente, meritocratica, a servizio del cittadino e dell’impresa. Non più gestita in maniera clientelare. Deve essere rigorosa nella gestione delle finanze e trasparente nelle attività (es. negli appalti pubblici), per contrastare ogni forma di corruzione. 
7.
Efficienza del sistema giudiziario
Un paese che ricerca la legalità deve avere anche un tribunale efficiente, che applica le leggi in modo rigoroso, coraggioso e in piena autonomia. La politica ne deve restare fuori. Suo compito è di garantire al sistema giudiziario gli strumenti normativi, organizzativi e le risorse professionali necessarie per l’investigazione, i controlli e la repressione. 
8. 
Etica delle libere professioni
L’evoluzione delle organizzazioni mafiose ha bisogno di appoggiarsi a figure sempre più specializzate ed insospettabili. Il professionista ha il rischio di entrare in questa interazione tra l’economia illegale e la società civile. Le libere professioni, rispettando l’etica e la deontologia, dovranno operare nelle proprie legittime attività, tutelando l’interesse pubblico e le leggi dello Stato.
9. 
Custodi della Carta della Legalità saranno i cittadini sammarinesi.