San Marino. Una lettrice sul gravissimo fatto accaduto alla signora ed alla sua bambina ad opera del gendarme violento

Riceviamo e pubblichiamo

Gentile Direttore Severini,

scrivo disgustata (ma soprattutto impaurita) per il fatto atroce capitato alla signora ed alla sua bambina ad opera di un (sigh) tutore della Legge.

È spaventoso quanto accaduto.

Una persona che approfitta del proprio potere e della sua divisa per comportarsi come abbiamo visto e sentito.

Ma i suoi superiori cosa pensano di questa persona? Possibile che da una valutazione complessiva non sia emersa questa spiacevole caratteristica che avrebbe consigliato un allontanamento di questa disturbata persona dalla Gendarmeria?

La responsabilità dei superiori sta proprio in questo: la divisa, le armi, il potere sono strumenti troppo delicati da lasciare in mano a personalità di questo tipo, e per questo diventa importante il ruolo e la funzione dei superiori.

Chiudere un occhio, o fingere di niente, può portate a conseguenze terribili con ricadute irreversibili.

Se non ci fosse stato Giornalesm questa vessazione sarebbe proseguita nella inconsapevolezza dell’opinione pubblica, nella trascuratezza della gerarchia, nell’indifferenza dei luoghi di potere…

Contiamo sulla tempestività della giustizia, applicata in maniera rigorosa a tutti coloro che, attivamente o passivamente, hanno fatto sì che i fatti accadessero fatti che hanno sicuramente segnato la vita di una donna e la fiducia nel futuro e nelle istituzioni di una bambina, troppo presto chiamata a verificare con mano quanto sia dura la vita.

Grazie per il lavoro da lei svolto.

 

Una sua affezionata lettrice